La difesa di Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara, per ora potranno solo accedere ai reperti del delitto e al Dna.
I legali di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva per il delitto di Yara Gambirasio, hanno avuto accesso ai reperti dell’omicidio. Tuttavia per adesso è l’unico passo avanti che gli è stato concesso, mentre ulteriori indagini “potranno essere richieste dopo, valuterà la Corte se non sono manifestamente inutili”.
L’accesso ai reperti dell’omicidio di Yara
Dopo la sentenza della Corte di Cassazione e diversi rinvii, la difesa di Massimo Bossetti ha ottenuto il permesso di visionare reperti e il Dna. La decisione era giunta lo scorso maggio, quando la Corte ha annullato quanto stabilito dalla Corte d’Assise di Bergamo il 21 novembre 2022.
La prima richiesta da parte della difesa di Bossetti era stata presentata nella primavera del 2020. In quel momento, il presidente il presidente della Corte D’Assise Giovanni Petillo dichiarà che non era più possibile perché era stato confiscato tutto su richiesta della pm Letizia Ruggeri.
Escluse ulteriori analisi
Tuttavia, l’accesso ai reperti da parte della difesa presenta un ostacolo per quanto riguardala possibilità di fare nuove analisi. Al momento infatti è permesso solo “l’accesso e la sola osservazione dei reperti, previa adozione di ogni cautela atta a garantire l’integrità dei medesimi, e con esclusione di ogni attività implicante interventi di altra natura, come anche di ogni attività, non importa se ripetibile o meno, che comporti il contatto fisico con gli oggetti”.
Per il procuratore Antonio Chiappani e la pm Ruggeri non sono permesse nuove analisi perché non esiste un quarto grado di giudizio e la condanna è già in via definitiva. La Cassazione poi chiarisce: “Eventuali attività ulteriori (…) potranno essere, se del caso, assentite all’esito della ricognizione e sulla base del verbale che la documenterà, ove la difesa, dando impulso ad un procedimento esecutivo distinto da quello odierno, avanzi specifica e corrispondente richiesta“.