L’ECDC lancia l’allerta in Europa per la stagione 2025: chikungunya, dengue e virus del Nilo Occidentale in aumento.
Con l’arrivo dell’estate, la questione delle zanzare in Europa torna al centro dell’attenzione. In particolare, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha lanciato un sistema di aggiornamenti settimanali sulla sorveglianza focalizzati su virus emergenti trasmessi dalle zanzare, come dengue, chikungunya, Zika e West Nile. Lo scopo è duplice: anticipare la comparsa dei focolai e potenziare la reattività delle autorità sanitarie.
Il contesto generale è chiaro: i cambiamenti climatici hanno determinato stagioni di trasmissione più lunghe e precoci. Nel 2025, in Francia sono già stati segnalati sei focolai di chikungunya tra maggio e giugno, con sintomi comparsi circa un mese prima rispetto agli anni passati. Questi dati rafforzano la necessità di una strategia integrata di sorveglianza e controllo.

Nuove direttive per la salute pubblica in Europa
Per supportare le autorità nella gestione del rischio, l’ECDC ha pubblicato linee guida operative rivolte a professionisti sanitari, laboratori e pianificatori delle emergenze. Il documento suddivide i contesti territoriali in quattro livelli di rischio, valutando la presenza dei vettori, le condizioni ambientali favorevoli, eventuali trasmissioni locali precedenti e il potenziale di diffusione. A ogni livello corrispondono azioni precise, dalla sorveglianza entomologica alla gestione dei vettori, fino alle campagne di informazione pubblica e alla predisposizione di piani di risposta rapida.
I principali vettori da tenere sotto controllo
Tra le specie che destano maggiore preoccupazione in Europa, Aedes albopictus è la più diffusa, con una presenza in 16 Paesi e 369 regioni, un incremento notevole rispetto alle 114 di dieci anni fa. Questa zanzara è responsabile della trasmissione di dengue, chikungunya e Zika. La specie Aedes aegypti, un tempo eliminata dal continente, è riemersa a Cipro, rappresentando un rischio ulteriore anche per la febbre gialla. Infine, Culex pipiens continua a essere il principale vettore del virus del Nilo occidentale, che colpisce soprattutto tra l’estate e l’inizio dell’autunno.
Nel 2024, in Europa sono stati notificati 304 casi autoctoni di dengue, un numero in forte crescita rispetto ai 130 del 2023 e ai 71 del 2022. Ancora più allarmanti i dati sul virus del Nilo occidentale, con 1.436 casi registrati in 212 regioni di 19 Paesi. L’anticipo della stagione di trasmissione e l’incremento dei casi rendono necessario un monitoraggio costante e misure preventive mirate. Come riportato da agi.it
Gli aggiornamenti settimanali dell’ECDC rappresentano quindi uno strumento cruciale per mantenere alta l’attenzione sul tema e guidare gli interventi sanitari a livello locale e internazionale.