Zelensky, l’appello al Parlamento: “Fermare i carri armati russi”

Zelensky, l’appello al Parlamento: “Fermare i carri armati russi”

Il presidente ucraino Zelensky, in collegamento con il Parlamento ceco, ha chiesto di fermare i carri armati della Russia.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è in prima linea per difendere il suo Paese, sin da quando è iniziato il conflitto, lo scorso 24 febbraio, con l’invasione di Vladimir Putin ai danni dell’Ucraina. Ora, la diplomazia è fondamentale: racimolare quanto più possibile dall’Europa a livello di armi e consenso è cruciale al fine di mantenere una leadership solida che possa portare alla fine del conflitto. Questo è quanto sta facendo Zelensky. A conferma di ciò, il suo intervento al Parlamento della Repubblica Ceca, nel quale chiede supporto al Paese.

Le parole del presidente ucraino

I carri armati russi che prendono d’assalto le città del Donbass ucraino, che stanno cercando di avanzare verso Kharkiv, Nikolaev, Zaporozhye, devono essere fermati o espulsi dal territorio dell’Ucraina indipendente. Affinché non vengano mai a Praga, o Ostrava, né a Brno, né a Plzen, né a Karlovy Vary, né in nessun’altra città del nostro continente. È in Ucraina che la battaglia per il futuro dell’Europa è ancora in corso”. Questo è quanto affermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in collegamento video al Parlamento della Repubblica Ceca.

Volodymyr Zelensky

“Quando l’Ucraina chiede sostegno ai Paesi europei, procediamo da quelle parole che sono diventate uno dei principi fondamentali della vostra storia: siamo con voi, siate con noi”, ha dichiarato Zelensky. Il presidente ucraino ha ringraziato la Repubblica Ceca e il suo popolo “per la loro generosa assistenza in questa lotta. La Repubblica Ceca ci ha aiutato con le armi molto seriamente. Ringrazio la leadership dello Stato. E il sostegno dovrebbe essere mantenuto tanto quanto serve per vincere. Ecco come dovrebbe finire questo confronto: con la vittoria. Il popolo ceco è ben consapevole di come finiscono i compromessi a spese di qualcun altro e a cosa portano le concessioni alla tirannia”.