Zelensky descrive ciò che è stato fatto nelle città ucraine e ciò che rimane di Mariupol e avverte che così i negoziati rischiano di fallire.
Nel nuovo videomessaggio inviato nella notte per aggiornare sulla guerra in Ucraina Volodymyr Zelensky parla chiaro. Il presidente ucraino non chiude del tutto ad un colloquio con Putin ma non nasconde le sue difficoltà nel passare sopra a ciò che è stato fatto fino ad oggi al suo Paese. I soldati russi hanno commesso atrocità inimmaginabili per chi non si trova in Ucraina e per questo i negoziati rischiano di fallire.
I cittadini ucraini provano rabbia e dolore. “La gente vuole ucciderli. Quando questo tipo di atteggiamento esiste è difficile parlare di qualcosa” ha spiegato il presidente ucraino in merito alla possibilità dei negoziati. Intanto diverse città ucraine continuano ad essere nel mirino della Russia. Tra queste Kharkiv, seconda città ucraina, dove, come ha spiegato Zelensky, “la situazione è difficile”. Le cose non vanno meglio in Donbass.
“Gli occupanti stanno facendo di tutto per distruggere qualsiasi forma di vita su quest’area. I continui bombardamenti brutali, i continui attacchi russi alle infrastrutture e alle aree residenziali mostrano che la Russia vuole rendere disabitata questa zona” ha spiegato Zelensky parlando del Donbass. Qui, secondo il presidente ucraino, la Russia starebbe preparando il passaggio al sistema amministrativo e monetario. “Ma la Russia stessa ne soffrirà” ha aggiunto Zelensky parlando di ulteriori sanzioni.
La situazione a Mariupol
Infine Zelensky ha parlato di quanto accaduto fino ad oggi a Mariupol diventata ormai “un campo di concentramento russo in mezzo alle rovine”. Il presidente ucraino ha spiegato che questa era una delle città più sviluppate dell’Ucraina mentre adesso non resta quasi niente. Poi ha aggiunto: “L’ordine degli occupanti in quella parte di Mariupol differisce in modo insignificante da quello che fecero i nazisti nei territori occupati dell’Europa orientale”.
Zelensky ha poi concluso spiegando che all’epoca le truppe naziste, almeno, non avevano detto che erano stati gli abitanti di Mariupol a bombardarsi e uccidersi. Per questo secondo il presidente ucraino “le truppe russe riescono ad essere ancora più ciniche dei nazisti di 80 anni fa”.