Zelensky sul governo italiano: «Nessuna impressione negativa»

Zelensky sul governo italiano: «Nessuna impressione negativa»

Volodimir Zelensky ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera” in cui ha parlato del nuovo governo italiano.

Nella giornata di ieri, il Corriere della Sera ha intervistato il leader ucraino, Volodymyr Zelensky. Il tema cardine dell’intervista è stata la questione della guerra con la Russia e l’affinità con il nuovo governo Giorgia Meloni.

Le parole di Zelensky in merito alla neo premier nonché leader di Fratelli d’Italia: «Per ora posso solo parlare in modo positivo del vostro governo appena insediato, nessuna impressione negativa. Ho avuto una conversazione telefonica con la nuova premier che si è detta chiaramente favorevole alla nostra comune alleanza e mi ha assicurato il suo pieno sostegno per l’Ucraina contro l’aggressione russa».

Invece, per quanto riguarda l’alleanza con la Nato, secondo Zelensky si tratta di «Un’alleanza in genere nell’Unione europea. E ora la nuova premier è pienamente coinvolta nella discussione a Bruxelles per inviarci un pacchetto di nuovi aiuti militari, mi sembra tutto positivo».

Il leader ucraino su Berlusconi

Poi, parole di biasimo per Silvio Berlusconi: «Berlusconi ha persino utilizzato le stesse espressioni e la narrativa di Putin. Non ho visto in quelle frasi le opinioni personali di Berlusconi, si è limitato a ripetere quelle di Putin e ciò mi spaventa meno. Lo vota solo l’8 per cento degli italiani e questa è la risposta confortante del vostro elettorato, ciò mi basta… Comunque, ha quasi 90 anni e gli auguro di restare in buona salute».

Il rapporto con Meloni

«Mi ha risposto dopo che io l’avevo chiamata per nome, è andata proprio così, subito. È stata diretta e personale. Credo che abbiamo costruito un’ottima relazione in continuità con il periodo iniziato da Draghi. Con Draghi il livello delle nostre relazioni bilaterali aveva fatto un salto in avanti e ora continueremo a migliorarlo: le ho detto questo e lei mi ha risposto che certamente era anche la sua volontà, che non intende distruggere nulla di ciò che è stato costruito. Con Giorgia abbiamo condiviso gli stessi concetti e non vedo come l’Italia possa diventare nel prossimo futuro il cavallo di Troia della Russia.»

E prosegue: «L’ho invitata a Kiev e lei ha replicato che verrà. Certo ci sono rischi, ma non credo che al momento dipendano da noi, siamo aperti e onesti con l’Italia. Ringraziamo per gli aiuti ricevuti, tengo a dire che sono molto rilevanti. All’inizio erano rapporti complicati, poi i rappresentanti italiani sono venuti a Kiev, hanno verificato le conseguenze dell’aggressione militare e hanno capito. Non serve molto, basta vedere che cosa è capitato per stare dalla nostra parte. Sono i russi che ancora non vedono e non capiscono l’evidenza della verità».

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