Il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg, ha parlato in udienza al Congresso americano, dichiarando che anche i suoi dati sono finiti a Cambridge Analytica.
WASHINGTON (USA) – Mark Zuckerberg ha affrontato i deputati del Congresso dopo essere stato ascoltato due giorni fa dal Senato. Al centro dell’audizione del 35enne fondatore di facebook il caso di Cambridge Analytica. “Penso sia inevitabile che serva una regolamentazione dei social media, ma bisogna stare attenti“, ha dichiarato Zuckerberg in risposta a un deputato.
Anche il numero uno del “mirino”
Successivamente, l’ad di facebook ha ammesso che anche i suoi dati, come quelli di 87 milioni di utenti, sono stati venduti a Cambridge Analytica.
Effetti sul social…
Un altro deputato ha poi chiesto a Zuckerberg se il social network ne ha risentito: “Gli iscritti a Facebook dopo lo scandalo Cambridge Analytica non sono diminuiti e le interazioni su Facebook non sono diminuite. I dati che si condividono sono sempre di proprietà degli utenti, che in ogni momento possono decidere se cancellarli. Per quante persone possiamo assumere non saranno mai sufficienti a controllare tutto quello che viene pubblicato“.
Negli ultimi giorni Facebook si è trovato al centro di un nuovo scandalo dopo le recenti rivelazioni dello stesso Zuckerberg , il quale ha affermato che Facebook raccoglie dati anche sulle persone non iscritte alla piattaforma.
Partendo dalla rubrica di un utente, Facebook registra il nome e il numero di persone anche non iscritte e può risalire ai suoi dati, come la mail o il nome. Così Facebook raccoglie tutte le informazioni disponibili e costruisce un profilo di quella persona anche se non è ufficialmente iscritta al social network.
Scopo di tutto il processo è quello di veicolare la pubblicità che gli utenti troveranno nelle loro navigazioni online.
