Nel giorno del 25 aprile, Sergio Mattarella commemora l’80esimo anniversario della Liberazione: il discorso e il riferimento a Papa Francesco.
Nel giorno del 25 aprile, non solo la premier Giorgia Meloni ma anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione, prima a Roma all’Altare della Patria e poi a Genova. Ecco, a seguire, il discorso pronunciato dal Capo dello Stato dove ha citato anche Papa Francesco.

Il discorso del presidente Mattarella per il 25 aprile
Nel suo intervento a Genova, come riportato dall’Ansa, il presidente Sergio Mattarella ha ricordato il significato profondo del 25 aprile. “Celebriamo oggi qui, a Genova, l’ottantesimo anniversario della liberazione dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Una regione, la Liguria che, ricca di virtù patriottiche, tanto ha contribuito alla conquista della libertà del nostro popolo“, ha dichiarato.
Il Capo dello Stato ha sottolineato come la Resistenza abbia rappresentato la volontà di pace del popolo italiano dopo anni segnati dalla guerra imposta dal regime. “Il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione normale: non la guerra per la vita ma la vita per la guerra“, ha affermato. “La Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli. In gioco erano le ragioni della vita contro l’esaltazione del culto della morte, posto come disperata consegna dalle bande repubblichine“, aggiungi.
Il riferimento a Papa Francesco
Nel suo discorso, come aggiunge l’Ansa, ha lanciato un chiaro messaggio a favore della partecipazione democratica: “Non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità. Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà“.
Richiamando le parole di Papa Francesco, il Capo dello Stato ha ricordato che “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte“. E ha concluso: “Ecco perché è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata“. La lezione, ha detto, è che “non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri“.