Lampedusa, sbarcati 33 migranti: altri 500 attendono 

Lampedusa, sbarcati 33 migranti: altri 500 attendono 

Nuovo sbarco a Lampedusa. Secondo quanto appreso, i migranti accolti nell’hotspot sono 1.068 nonostante la capienza sia di 350 posti.

Durante la scorsa notte nell’isola di Lampedusa, in Sicilia, sono sbarcati 33 migranti di origine egiziana. Sono giunti al porto commerciale trasportati dalla motonave della ong tedesca Louise Michel. Secondo quanto appreso, il natante ha ricevuto l’autorizzazione all’attracco.  

I migranti stessi hanno riferito di essere partiti alle 10 del 6 dicembre da Sabratha, in Libia. Per altri 500 migranti invece la situazione è ben diversa: sono ancora in attesa di un porto sicuro in cui attraccare. Si trovano a bordo della Geo Barents e della Sos Humanity 1. secondo quanto appreso, tra i 500 ci sarebbero anche parecchie donne e molti minori non accompagnati. 

I primi sbarchi

I migrati sono così suddivisi: 261 si trovano a bordo della Humanity 1 mentre altri 249 sono a bordo della Geo Barents di Medici senza frontiere. Le autorità hanno provveduto all’evacuazione di alcune persone. Nella fattispecie mamma Fatima, il piccolo Alì, partorito due giorni fa, e i tre fratellini. Sono stati tutti condotti prima nell’isola delle Pelagie e poi trasferiti a Palermo. Anche un’altra donna, che si trova al nono mese di gravidanza, è stata condotta a Malta.  

Secondo quanto riferito dalla Sos Humanity, i passeggeri sono ancora “in attesa di un porto sicuro. E prosegue: “Un salvataggio è completato solo quando tutti possono lasciare la nave in un luogo sicuro. Abbiamo bisogno di un porto sicuro adesso”. 

Nel frattempo le condizioni a Lampedusa sono difficili, in quanto l’hotspot risulta pieno. All’interno della struttura di contrada Imbriacola i migranti accolti ammontano a 1.068 nonostante la capienza sia di 350 posti. Sul problema migranti è intervenuta la premier che ha ribadito durante un’intervista con il giornale ‘La Repubblica’: “Il problema è semplice. L’Europa, come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l’Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti“.