Roma, è iniziata la lotta tra il Comune e i Casamonica per stabilire le gerarchie. Si teme anche per l’incolumità della sindaca Raggi.
ROMA – Ha fatto rumore – e non poco – la mossa del Comune di Roma che ha proceduto con lo sgombero e l’abbattimento delle ville-roccaforti dei Casamonica, uno dei gruppi criminali più importanti della Capitale ma con interessi e affari su tutto il territorio nazionale.
Casamonica, minacce alla Raggi e azioni intimidatorie a Roma
Le autorità temevano una rappresaglia da parte degli esponenti del clan e così è stato. Non hanno preoccupato più di tanto le dichiarazione raccolte nel corso dello sfratto, erano prevedibili, ma hanno preoccupato le minacce dei Casamonica a mezzo stampa. Alcuni esponenti del clan sono poi passati dalle parole ai fatti facendo irruzione nella sede dell’VII Municipio. In più la Polizia ha segnalato diversi cassettoni dell’immondizia date alle fiamme probabilmente per protesta.
Nella giornata di ieri (giovedì 22 novembre ndr), un gruppo di persone ha provato a rompere il cordone di sicurezza che lo divideva da quella che era la propria abitazione. Fallito il tentativo, hanno minacciato di portare centinaia di persone in strada per iniziare una vera e propria guerra civile per ristabilire le gerarchie nel comune di Roma.
Tensione alta a Roma, la sindaca Virginia Raggi sotto osservazione
La tensione resta alta come dimostrato dalla nuova scorta che accompagna la sindaca di Roma Virginia Raggi. Fino alla dichiarazione di guerra ai Casamonica, la prima cittadina era accompagnata da un agente di Polizia e un agente della Polizia Municipale.
Dopo lo sgombero e l’abbattimento delle prime case dei Casamonica le forze dell’ordine hanno iniziato a monitorare l’abitazione e gli uffici della Raggi, accompagnata ora nei suoi spostamenti anche da diversi poliziotti. La sindaca di Roma, giusto precisarlo, non ha richiesto che venga innalzato il livello della sua scorta, che resta formalmente al livello più basso.