Decreto Crescita, c’è la rottamazione per gli enti locali. La bozza in Consiglio dei Ministri il 4 aprile.
Torna ad aleggiare sulla testa del governo la parola rottamazione che nei primi mesi di lavoro dell’esecutivo Conte aveva portato al primo scontro a distanza tra Salvini e Di Maio. Ora la rottamazione (nel decreto crescita) c’è ma nessuno ha intenzione di dichiarare guerra a nessuno.
Decreto Crescita, rottamazione per gli enti locali
E così nell’ultima bozza del Decreto Crescita è stato inserito un allargamento della rottamazione per gli enti locali non hanno utilizzato per la riscossione l’ex Equitalia.
Comuni, Province e Regioni potranno avvalersi della definizione agevolata ottenendo uno sconto sulle entrate tributarie ancora non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale notificati tra il 2000 e il 2017. Gli enti avranno sessanta giorni a disposizione per decidere.
Inserimento degli immobili degli enti locali nel piano dismissioni
Tra le altre novità contenute nella bozza del decreto c’è l’inserimento degli immobili degli enti locali nel piano dismissioni, una mossa utile a raggiungere i 950 milioni stabiliti nell’ultima manovra economica.
Cento milioni al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa
Per il 2019 sono stati stanziati inoltre 100 milioni per il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, cento milioni in meno rispetto a quanto previsto dalla prima bozza del documento.
Dl crescita in Consiglio dei Ministri il 4 aprile
Il Consiglio dei ministri per il via libera al Dl Crescita, come confermato dal premier Conte, è fissato per il pomeriggio del 4 aprile. Il capo del governo ha inoltre voluto far sapere che le stime sul Pil e le preoccupazioni dell’Unione europea non incideranno in alcun modo sulla pianificazione dei lavori fatta dal governo.