Pd e Movimento 5 Stelle avviano il governo della normalità, la formula con la quale Giuseppe Conte vuole disinnescare Matteo Salvini relegandolo a una sterile opposizione.
Con il governo della normalità Giuseppe Conte vuole cancellare i quattordici mesi al fianco di Matteo Salvini. Il premier, sempre più leader, ha fatto da regista nella trattativa tra Pd e Movimento 5 Stelle agevolando qualche passo indietro da parte dei due leader politici, Con la consapevolezza di avere le spalle abbastanza coperte dal Colle.
Il premier unico, inizia la stagione del restauro
Il Conte bis nasce all’insegna del basso profilo. Il Presidente del Consiglio ha liberato Palazzo Chigi da figure e consuetudini ingombranti. Lo scopo è quello di mettere fine a guerre fratricide tra pari. Questo significa che il premier dovrà inevitabilmente prendersi qualche responsabilità in più rispetto al passato. Da oggi sceglie lui e si dovrà assumere le sue responsabilità. In poche settimane è diventato un politico a tutti gli effetti, e come tale sarà messo nuovamente sotto esame.
Il governo della ‘normalità’, così Conte vuole ‘cancellare’ Matteo Salvini
Nel governo gialloverde Conte ha fatto il mediatore tra due vicepremier intenzionati a dettare legge. Oggi i conflitti di interessi sono stati cancellati da una squadra di governo apparentemente più morigerata (tutti i ministri del governo Conte bis) rispetto alla precedente. E non è un caso che il presidente del Consiglio abbia girato le spalle anche a Di Maio invitandolo a fare un passo indietro per quanto riguarda la sua richiesta di mantenere la carica di vicpremier. E anche il palazzo del potere torna alle origini. Almeno come assetto.
Inizia la stagione del governo della normalità, la formula con la quale Giuseppe Conte vuole mettere definitivamente fuori gioco Matteo Salvini, mettendolo nel dimenticatoio. Sicuramente una stagione all’insegna della serenità comporta i suoi vantaggi (i mercati e l’Europa già benedicono l’alleanza giallorossa), ma senza i risultati prefissati la macchina della Lega continuerà a macinare voti. Il tutto in un governo dalla maggioranza risicata.
Il primo Consiglio dei Ministri del nuovo governo: Lega rinnegata
Il primo Consiglio dei Ministri segna la grande rottura con il passato leghista, con il CdM che ha deciso di impugnare la legge del Friuli Venezia Giulia sui migranti in quanto definita discriminatoria.