Modificato lo Statuto M5s. I fondi residui non andranno più a Rousseau ma al fondo per la microimprenditorialità.
ROMA – Modificato lo Statuto M5s. In attesa degli Stati Generali di marzo, il capo politico Luigi Di Maio ha deciso di intervenire in prima persona sulla vicenda ed effettuare una modifica fondamentale per il futuro dello stesso partito. I fondi residui versati per le rendicontazioni non andranno più a Rousseau, come inizialmente previsto, ma al fondo per la microimprenditorialità.
Questo cambiamento è stato fatto il 10 gennaio ma è stato resto noto dai pentastellati solamente in queste ultime ore.
Modificato lo Statuto M5s
Con la modifica dello Statuto, il MoVimento 5 Stelle ha deciso di cambiare anche le persone che fanno parte del direttivo del comitato. Out Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, in Davide Crippia e Gianluca Perilli, i due nuovi capigruppo M5s in Parlamento.
L’atto è stato firmato davanti a un notaio e quindi a tutti gli effetti ufficiali. “Facciamo chiarezza – si legge sul blog 5Stelle – il M5s è l’unica forza politica che, grazie al taglio volontario degli stipendi dei suoi portavoce, restituisce denaro ai cittadini per finanziare le pmi e progetti utili alla collettività. Ad oggi, infatti, sono stati restituiti complessivamente 106 milioni di euro“.
Il MoVimento si stacca da Rousseau?
La modifica dello Statuto potrebbe essere il primo passo verso la separazione definitiva con Rousseau. La fondazione è sempre stata al centro della polemica con molti esponenti che hanno chiesto a Di Maio di chiudere con l’associazione e prendere il controllo come partito della piattaforma.
Fino a questo momento la risposta era stata negativa ma il taglio dei fondi può essere interpretato come una possibile divisione dei poteri. Grande attesa per gli Stati Generali di marzo, lì si deciderà il futuro del MoVimento 5 Stelle e molto probabilmente anche dello stesso Di Maio.
Bugani lascia Rousseau, ritorna Di Battista
La rivoluzione in casa M5s continua con l’uscita da Rousseau del numero due Max Bugani per incomprensioni con il leader politico Di Maio. Rientra, invece, Alessandro Di Battista nel team dei referenti. Un ritorno che smentisce le voci di una distanza con il ministro degli Esteri.