Papa Francesco a Bari. Il Pontefice: “I discorsi dei leader populisti mi fanno paura. La retorica dello scontro di civiltà serve ad alimentare l’odio”.
BARI – Papa Francesco a Bari. In questa domenica caratterizzata dal Coronavirus il Pontefice ha preso parte ad una sorta di G20 della Chiesa dove ha incontrato i vescovi del Mediterraneo.
“La retorica dello scontro di civiltà – ha detto Bergoglio durante l’omelia citato da Repubblica – serve solo a giustificare la violenza e ad alimentare l’odio. A me fa paura quando ascolto qualche discorso di alcuni leader delle nuove forme di populismo. Sento discorsi che seminavano paura e odio già nella decade degli anni trenta del secolo scorso“.
Papa Francesco: “Tutelare le minoranze e la libertà religiosa”
Nella sua omelia il Pontefice ha chiesto di “tutelare le minoranze e la libertà religiosa“. “La persecuzione di cui sono vittime soprattutto le comunità cristiane – ha precisato Papa Francesco – è una ferita che lacera il nostro cuore e non ci può lasciare indifferenti. Non bisogna accettare mai che chi cerca speranza per mare muoia senza ricevere soccorso o che chi giunge da lontano diventi vittima di sfruttamento sessuale sia sottopagato o assoldato dalle mafie […]“.
Papa Francesco sulla guerra
Bergoglio ha parlato della guerra definendola come quella che “orienta le risorse all’acquisto di armi e allo sforzo militare, distogliendole dalle funzioni vitali di una società, quali il sostegno alle famiglie, alla sanità e all’istruzione, è contraria alla ragione“.
“Si tratta – conclude il Pontefice – di una pazzia alla quale non possiamo rassegnarci. Mai la guerra potrà essere scambiata per normalità o accettata come via ineluttabile per regolare divergenze e interessi contrapposti. Ma si tratta anche di un’autentica follia, perché è folle è folle distruggere case, ponti, fabbriche, ospedali, uccidere persone e annientare risorse anziché costruire relazioni umane ed economiche“. E su Gerusalemme dice: “Ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno le città desolate, devastate da più generazioni”.