Coronavirus, il commissario Arcuri e i Farmacisti verso un accordo per la distribuzione di dieci milioni di mascherine. I dettagli.
È giunto al termine lo scontro tra il Commissario Domenico Arcuri e il mondo delle farmacia per la distribuzione e la vendita delle mascherine. Il caso era scoppiato dopo che il governo aveva annunciato il prezzo fisso delle mascherine chirurgiche. Cinquanta centesimi.
Un tetto troppo basso, hanno protestato immediatamente dal mondo delle farmacie. In effetti i dispositivi in questione erano stati acquistati a prezzi decisamente più alti. Quindi non solo non avrebbero avuto un margine di guadagno, ma avrebbero addirittura registrato una perdita dal punto di vista economico.
Mascherine, accordo tra Arcuri e Farmacisti
Dopo giorni di trattative intense e complicate, stando a quanto riferito dall’Ansa, le parti in causa (Arcuri da una parte Federfarma e l’Associazione Distributori di Farmaci dall’altra) sono arrivati a un compromesso.
I termini dell’accordo
Stando a quanto emerso, i farmacisti acquisterebbero le mascherine a un costo di trentotto o quaranta centesimi per poi rivenderle a cinquanta centesimi più Iva, con un guadagno di circa dieci centesimi su ogni pezzo.
La lotta alla speculazione sul costo delle mascherine
Soprattutto nella fase 2 dell’emergenza coronavirus era fondamentale mettere fine alle speculazioni sulla vendita dei dispositivi di protezione individuale, Nei primi giorni della crisi sanitaria, le mascherine, anche sulla rete, hanno raggiunto prezzi inaccettabili.
Sono diversi inoltre i casi di furti avvenuti addirittura all’interno degli ospedali, dai quali sono stati sottratti in maniera illecita grandi quantità di mascherine e flaconi di gel disinfettanti. Il tutto messo poi probabilmente in vendita su una sorta di mercato nero sanitario.