Milan, i cinesi non convincono: tocca alla vecchia proprietà blindare Donnarumma
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Milan, i cinesi non convincono: tocca alla vecchia proprietà blindare Donnarumma

Gianluigi Donnarumma rinnovo Milan Mino Raiola

Il closing mancato rischia di far saltare il rinnovo del talentuoso portiere: la vecchia dirigenza deve risolvere la questione

Il rinnovo di Gianluigi Donnarumma continua a tenere banco in casa Milan. La questione ormai va di pari passo con quella legata alla cessione societaria, ma i continui tentennamenti dei cinesi (ormai relegati al mondo dei misteri, più che a quello della finanza) rischiano di far slittare una questione spinosa che non può più essere rimandata. Il bacio allo stemma del Milan all’uscita dallo Juventus Stadium è un chiaro segnale circa la volontà del ragazzo, ma è anche chiaro che senza determinate garanzie la ituazione rischia di complicarsi da un momento all’altro.

Responsabilità condivise

A rendere ancora più complessa la situazione, poi, c’è la mediazione di Mino Raiola, procuratore del ragazzo che da settimane preme per un adeguamento contrattuale a cifre da top player. Il problema, però, è sempre lo stesso: senza closing non ci sono i soldi dei cinesi e senza i soldi dei cinesi non può esserci rinnovo a cifre da top player. Anche la prospettiva che alla fine il Milan resti in mano alla famiglia Berlusconi non è delle più rosee: Fininvest, società che controlla il club rossonero, proseguirebbe nel pesante ridimensionamento economico a cui è stato sottoposto il club negli ultimi anni. Il che può significare una sola cosa: il mancato impegno in una fase di transizione a sottoporre un contratto importante al proprio portiere.

Contratto e piano B

La conclusione è che Raiola, aldilà delle sue legittime perplessità, ha tutto l’interesse che il closing, alla fine, vada in porto. L’obiettivo del procuratore, infatti, è strappare un primo contratto da professionista a cifre elevate per il proprio assistito. Insieme a una congrua retribuzione economica, poi, l’italo-olandese premerebbe per assicurarsi una via di fuga nel caso in cui i nuovi proprietari cinesi non si dimostrassero in grado di sostenere investimenti all’altezza del blasone del Milan.

Crediibilità

Per Raiola, comunque, premere per una partenza di Donnarumma già per la prossima estate (con il contratto in scadenza nel 2018) sarebbe controproducente: il Milan ricaverebbe meno soldi dalla sua cessione e di conseguenza Raiola vedrebbe assottigliarsi la sua commissione. Insomma, il closing slitta, ma il tempo stringe: in palio ci sono l’ultima fetta di credibilità del Milan e il rinnovo di un ragazzo prodigio.

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ultimo aggiornamento: 22 Marzo 2017 16:52

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