Uber ha tagliato 3.700 posti per l’emergenza coronavirus. E il futuro resta incerto.
ROMA – L’emergenza coronavirus ha colpito anche la sharing economy e in particolare Uber. L’azienda è stata costretta a tagliare 3.700 posti con una riduzione del personale del 14% ma in futuro ci potrebbero essere ulteriori decisioni drastiche per salvaguardare le casse della multinazionale.
“Stiamo valutando diversi scenari e tutti i costi – ha detto Dara Khorsrowshahi – vogliamo muoverci rapidamente e trattenere nella società il maggior numero di persone possibile, trattando tutti con dignità e rispetto“.
Il lockdown e Uber
Non è stato un periodo semplice per Uber. A metà marzo Khosrowshahi aveva ammesso che il futuro per l’azienda non era dei più rosei. I lockdown avevano portato ad una riduzione importante delle corse a Seattle e poi con il passare delle settimane in tutti gli Stati Uniti con la Casa Bianca che è stata costretta a sospendere tutte le attività per cercare di contenere il coronavirus.
L’azienda spera di poter ripartire in futuro anche se i dubbi restano diversi visto che bisognerà capire se le persone valuteranno più sicura una macchina condivisa che i mezzi pubblici.
Il futuro
Il futuro di Uber rischia di non essere roseo almeno fino alla scoperta del vaccino. La condivisione dell’auto potrebbe non essere il metodo giusto per trasferirsi e per questo non è chiaro quando l’azienda ripartirà a pieno ritmo.
La speranza è di farlo il prima possibile ma molto dipenderà dall’andamento del Covid-19. E, come annunciato dalla stessa società, nelle prossime settimane ci potrebbero essere ulteriori tagli dei costi e del personale per cercare di salvaguardare le casse dell’azienda. Fino a questo momento la riduzione è stata del 14% ma le cifre potrebbero aumentare presto per questa emergenza economica e sanitaria.
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fonte foto copertina https://www.facebook.com/UberItalia/