Hamilton e l'attacco alla F1 sulla morte di George Floyd
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Direttore: Alessandro Plateroti

Morte George Floyd, Hamilton sprona la F1: “Non un segno da parte della mia industria, sport dominato dai bianchi.”

Lewis Hamilton

Hamilton striglia il mondo della Formula 1 sulla morte di George Floyd: “Non è un problema dell’America ma di tutto il mondo”.

Anche dal mondo della Formula 1 arrivano i primi messaggi legati alla morte di George Floyd, e a lanciare la prima pietra è stato il campione Lewis Hamilton, che con un post condiviso sui social ha dato uno scossone a tutto il circus.

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Hamilton sulla morte di George Floyd: “Non è un problema dell’America ma di tutto il mondo”

Hamilton, da sempre sensibile alle questioni sociali, ha condiviso un video in cui si vede una bambina che parla delle difficoltà che ha incontrato nella sua vita per il colore della sua pelle.

Poi Lewis ha voluto commentare l’ondata di violenza che ha invaso gli Stati Uniti dopo la morte di Floyd.

“Non appoggio saccheggi e incendi dei palazzi, ma le proteste pacifiche. Non ci sarà pace fino a che i cosiddetti leader non faranno cambiamenti. Non solo l’America: il Regno Unito, la Spagna, l’Italia, tutti. Deve cambiare il modo in cui vengono trattate le minoranze, come vengono educate le persone su uguaglianza, razzismo e classismo e sul fatto che siamo tutti uguali. Non siamo nati col razzismo e l’odio nel cuore , ci viene insegnato da quelli che sono i punti di riferimento”

Poi Hamilton ha voluto mandare un messaggio ai suoi colleghi, criticando il silenzio del mondo della Formula 1 di fronte a un evento che ha scosso il mondo.

“Vedo quelli di voi che tacciono, alcuni di voi sono le stelle più luminose e ancora state zitti per le ingiustizie. Non un segno da parte della mia industria, che naturalmente è uno sport dominato dai bianchi. Sono uno dei pochi di colore e pertanto sono da solo. Mi sarei aspettato diceste qualcosa, che vedeste perché certe cose succedono ma non siete in grado di sostenerci“.

In seguito al messaggio duro da parte di Hamilton, affidato a una storia su Instagram, molti dei suoi colleghi hanno deciso di far sentire la propria voce.

Lewis Hamilton
Monza 07/09/2019 – qualifiche F1 / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton

La Mercedes accoglie l’appello di Hamilton: “Siamo con te Lewis”

L’appello di Hamilton è stato accolto dalla Mercedes, che ha testimoniato il proprio sostegno al pilota condannando ogni forma di razzismo.

“Siamo con te, Lewis. La tolleranza è un principio fondamentale del nostro team, ci sentiamo arricchiti in ogni forma. Le persone di diverse razze, culture, religioni e filosofie di vita sono le benvenute. Condanniamo ogni forma di discriminazione. Siamo molto dispiaciuti di quanto sta accadendo e speriamo la situazione possa presto risolversi”.

Monza 06/09/2019 – prove libere F1 / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton

Il mondo della F1 risponde all’appello

Charles Leclerc, talento della Ferrari, prima ha spiegato i motivi del suo silenzio, poi ha espresso un pensiero decisamente profondo.

“Ad essere onesto, non sono a mio agio nel condividere qui il mio pensiero circa quello che sta accadendo. Per questo non l’ho fatto in questi giorni“.

“Ho sbagliato a non farlo. Sono rimasto disgustato dai video che ho visto su internet, non riesco a trovare le parole. Il razzismo ha bisogno di incontrare azione e non silenzio. Prego tutti di essere partecipativi e attivi, di incoraggiare gli altri nel sensibilizzare. E’ nostra responsabilità quella di parlare contro le ingiustizie. Non rimaniamo in silenzio“, prosegue Leclerc.

In pochi minuti la questione ha invaso i social del mondo della Formula 1. Da Giovinazzi a Ricciardo passando per Sainz, tantissimi hanno voluto esprimere un pensiero sulla questione. Tutti contro la violenza, tutti concordi che nel 2020 una morte come quella di Floyd è assurda.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:23

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