Emergenza coronavirus in Cina, stop ad attività sportive ed eventi culturali. Non si può parlare di una seconda ondata.
PECHINO (CINA) – L’emergenza coronavirus ritorna in Cina. Il focolaio scoperto a Pechino ha portato il Governo a sospendere le attività sportive e gli eventi culturali e a chiudere le scuole primarie e secondarie. Oltre 100 i contagi registrati negli ultimi giorni e tutti riconducibili al mercato di Xinfadi, il più grande della Cina e dell’Asia.
Numeri che non fanno parlare di una seconda ondata (22 milioni di abitanti nella capitale cinese) ma è alto il rischio di una diffusione del virus molto più ampia di quella attuale. Per questo motivo si è deciso per un nuovo lockdown per dine di comprensori residenziali in attesa di chiudere questo cluster.
Emergenza coronavirus in Cina, contagi importati dall’estero?
In Cina è stata aperta un’indagine sanitaria per capire la nascita di questo nuovo focolaio. Come riportato dal Corriere della Sera, il virus potrebbe essere arrivato dall’estero. Nel mercato, infatti, sono state trovate tracce del Covid-19 dove si processava salmone importato.
E i primi test preliminari confermano la natura europea del genoma del virus che circolava nel mercato. Nelle prossime ore potrebbero arrivare ulteriori risultati su questa indagine epidemiologica iniziata subito dopo i primi contagi.
Coronavirus in Cina, la vicepremier Chunlan: “Rischio diffusione molto alto”
Il timore per la diffusione del coronavirus è molto alto. Il mercato di Xinfadi, infatti, rifornisce frutta, verdura, carne e pesce per il 90% di Pechino e distribuisce le derrate quasi in tutto il resto del Paese.
Fino a questo momento due casi nel Liaoning e tre nello Hebei sono riconducibili a questo focolaio. Per questo il rischio di una nuova ondata è elevato. Massima precauzione, quindi, in tutta la Cina con Pechino che proverà a non ripetere gli errori della prima fase.
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