Con un verbale datato 10 marzo, il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) avrebbe espresso parere favorevole al lockdown già avviato dal governo.
Il verbale del Cts sul lockdown in Italia. Arriva dalle colonne de il Corriere della Sera un nuovo tassello del mosaico che ricostruisce la settimana di marzo durante la quale prima non si ascoltò il parere dei tecnici, che chiedevano la zona rossa in Val Seriana, e poi si decise di chiudere l’Italia con il lockdown.
Coronavirus, il verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 10 marzo
Le nuove notizie arrivano dalle colonne de il Corriere della Sera, con il quotidiano che porta alla luce un verbale ancora segreto del Comitato Tecnico Scientifico. Nel documento, datato 10 marzo, gli esperti davano parere positivo all’ipotesi di una chiusura nazionale. Questo dopo che il premier Conte, con una scelta coraggiosa, aveva già deciso di procedere con lo sbarramento nazionale.
Cosa è successo dal 3 al 10 marzo, la settimana dell’inizio del lockdown
Di fatto in una settimana di marzo, se andiamo a ricomporre i pezzi in base alle informazioni note, è successo di tutto. Fino a qualche settimana prima del 3 marzo si credeva addirittura che il coronavirus non avrebbe interessato l’Italia. Ipotesi presto smentita dai fatti. Al 3 marzo siamo già al punto che diversi Comuni del Nord sono in fase emergenziale.
I tecnici chiedono l’istituzione di una zona rossa nella Bergamasca, la zona di Nembro e Alzano, che avrebbero occupato le prime pagine dei giornali per mesi ma per la mancata istituzione della zona rossa in tempi utili. Il verbale in questione è del 3 marzo. Sarebbe arrivato all’attenzione del Presidente del Consiglio in data 5 marzo (perché?) e Conte, alla luce dei dati chiede un secondo parere al Cts, ritenendo evidentemente poco utile chiudere solo la zona della Val Seriana. Inizia a prendere forma l’idea del lockdown.
Il 7 marzo, nel verbale pubblicato nei giorni scorsi, il Cts suggerisce di procedere con due linee di contenimento: una dedicata alle cosiddette zone rosse e una dedicata al resto del Paese. Arriviamo alla conferenza stampa delle tre del mattino dell’8 marzo, quando Conte annuncia la chiusura della Lombardia e di 14 province. Nel giro di 24 ore il governo cambia strategia e inizia così la stagione del lockdown. Il 10 marzo, quindi dopo la decisione annunciata da Conte, il Comitato Tecnico Scientifico, con un nuovo verbale, esprime parere favorevole alla decisione di procedere con la chiusura a livello nazionale.
I dati di quei giorni evidenziano come in Italia non ci fossero sostanzialmente zone immuni al coronavirus, ma certo non tutte le Regioni erano nelle condizioni della Lombardia, ad esempio.