Coronavirus, il bilancio del Viminale sui controlli: quasi mille multe e oltre cento denunciati in un giorno.
ROMA – Coronavirus, il bilancio del Viminale sui controlli della giornata di sabato 7 novembre 2020. Sono quasi mille le persone sanzionate per il mancato rispetto delle norme. Il numero, come riferito dal Ministero degli Interni, è quasi raddoppiato rispetto ai giorni precedenti.
Entrando ni dettagli, 944 i cittadini multati su oltre 69mila controlli. Diversi anche gli italiani denunciati (110) per non aver rispettato la quarantena. Sono oltre 11mila gli esercizi controllati: 139 i titolari sanzionati e 52 i provvedimenti di chiusura.
Le sanzioni previste
Andiamo a vedere le sanzioni decise dal Governo per cercare gli italiani che non rispettano le regole.
La sanzione più leggera riguarda i soggetti che non rispettano le misure anti-Covid: per loro è prevista una multa da 400 a 1.000 euro.
La questione si complica sotto molti punti di vista nel secondo scenario. Parliamo di soggetti che non rispettano la quarantena abbandonano il domicilio in regime di isolamento fiduciario. Per questi cittadini è prevista una multa da 400 a 1.000 euro come nel caso precedente, ma si rischia anche una denuncia per epidemia colposa.
Chi ha contratto il Covid-19 ma non rispetta le regole, inoltre “può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro“. Invece chi ha “eseguito il tampone ed essendo stato posto in quarantena precauzionale viola il provvedimento sarà punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a 1.000 euro“.
Speranza preoccupato: “Ritrovare lo spirito di marzo”
Il numero in crescita delle multe preoccupa il ministro Speranza. Il titolare della Salute ha lanciato un messaggio a tutti gli italiani attraverso i microfoni di Mezz’ora in più: “Vedo una consapevolezza che non è in linea con il momento che stiamo attraversando. Bisogna ritornare allo spirito della prima ondata quando il comportamento dei cittadini ha fatto la differenza“.