Cosa cambia per gli italiani con la Brexit: dal turismo allo studio passando per il programma Erasmus.
Fatta la Brexit, proviamo a capire cosa cambia per gli italiani dopo l’ccordo raggiunto tra Londra e l’Unione europea. Un accordo sudato arrivato a pochi giorni dalla scadenza dei termini, quando il no Deal sembrava l’unica soluzione disponibile.
Brexit, l’accordo tra Londra e Bruxelles
L’accordo firmato da Londra e Bruxelles evita l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea con la formula del No Deal, quindi senza accordo.
Il commercio
A livello generale, Londra e Bruxelles hanno firmato un trattato di libero scambio dal valore di 700 miliardi annui. Grazie all’accordo si evita l’introduzione dei tanto temuti dazi sulle merci.
La sicurezza
Inoltre le parti confermano la collaborazione sul tema della sicurezza. Sui servizi però la Gran Bretagna venderà all’Ue le sue informazioni.
Brexit, cosa cambia per gli italiani
Andiamo a vedere adesso più da vicino quali sono le conseguenze per gli italiani che vanno o si trovano in Gran Bretagna per motivi di lavoro o di studio, ad esempio.
Il nuovo sistema di immigrazione
Con la Brexit entra in vigore il nuovo sistema di immigrazione. Tradotto, chi vuole recarsi a Londra o comunque in Gran Bretagna dovrà presentare un passaporto.
Chi si trasferisce per lavoro dovrà presentare un visto che sarà riconosciuto solo nel caso in cui si abbia già un’offerta di lavoro con una salario minimo di 25.600 sterline. Per i lavoratori dei settori considerati essenziali il tetto minimo può essere anche più basso. Di fatto Londra chiude le porte sostanzialmente ai lavoratori instabili. Ad esempio ai tanti giovani che si trasferiscono a Londra – ad esempio – per fare esperienza lavorando come camerieri.
Chi viaggia per turismo invece non dovrà presentare un visto alla frontiera ma dovrà necessariamente avere il passaporto. Il soggiorno nella terra della Regina non potrà durare più di tre mesi.
Studio ed Erasmus
Cambiano le regole anche per lo studio. Gli studenti europei che vogliono trasferirsi in Gran Bretagna avranno bisogno del visto. Inoltre vengono riviste le rette universitarie, che aumentano sostanzialmente del doppio. I costi vengono infatti adeguati a quelli sostenuti dagli studenti extra-europei che in questi anni si sono trasferiti a Londra e dintorni per studiare.
La Gran Bretagna chiude inoltre il programma Erasmus. Questo non significa che gli studenti italiani – e in generale europei – non potranno trasferirsi in Gran Bretagna per studiare. Significa solo che per trasferirsi per motivi di studio sarà necessario avere un visto e si pagheranno rate decisamente più care di quelle pagate quando Londra era nell’Unione europea.
Per chiudere il capitolo dedicato allo studio ci concentriamo sui licei. sarà ancora possibile frequentare un anno all’estero ma i costi saranno decisamente più elevati e si dovranno avere in mano i permessi e i visti del caso.