La morte di Luca Ventre continua ad avere diversi punti da chiarire. Si indaga per omicidio preterintenzionale.
ROMA – Sulla morte di Luca Ventre indaga la Procura di Roma. L’ipotesi avanzata dagli inquirenti contro ignoti è quella di omicidio preterintenzionale.
Sono ancora diversi i punti da chiarire su questa vicenda. La Farnesina è in contatto con l’Ambasciata italiana in Uruguay per avere maggiori informazioni su quanto accaduto.
La morte di Luca Ventre
La morte di Luca Ventre è avvenuta lo scorso 1° gennaio. Come si vede nei video delle telecamere di sorveglianza, il 35enne italiano con una cartella in mano ha scavalcato il cancello dell’ambasciata in Uruguay forse per presentare dei documenti.
Al suo ingresso, però, il nostro connazionale è stato bloccato da una guardia privata e un agente di polizia locale. Uno dei due lo ferma e con una mossa di judo lo blocca per diversi minuti. Successivamente il trasporto in ospedale e la morte per strangolamento, come riferito da Fanpage. La Procura di Roma ha aperto un’indagine per cercare di ricostruire meglio la dinamica dell’incidente.
Il fratello: “Luca si sentiva minacciato”
La famiglia chiede giustizia e il fratello, intercettato dai microfoni di La Repubblica, ha spiegato i motivi della decisione di andare nella sede diplomatica italiana: “Luca si sentiva minacciato. Aveva paura e voleva tornare in Italia. Quando è entrato all’interno dell’ambasciata ha iniziato a urlare che qualcuno voleva fargli del male e che chiedeva protezione. Ma per tutta risposta, anziché essere protetto, nella nostra sede diplomatica è stato ucciso. Non lo dico io, ma l’addetto alla vigilanza lì presente, rispondendo alle domande dei magistrati uruguayani“.
Diversi i punti da chiarire su questa morte. Nelle prossime ore la Procura potrebbe chiedere i documenti ai colleghi uruguaiani per avere maggiori informazioni su quanto successo all’interno dell’Ambasciata italiana.