Partite Iva e professionisti contro il decreto Sostegni: “Aiuti insufficienti. Serve riformare al più presto i codici Ateco”.
ROMA – Professionisti e partite Iva contro il decreto Sostegni. Il provvedimento approvato dal Governo Draghi non sembra soddisfare gli autonomi che, con un calcolo molto più penalizzante, vedranno nelle proprie tasche pochi spiccioli.
Partite Iva contro il decreto Sostegni
Le maggiori critiche al nuovo decreto arrivano dalle Partite Iva. “E’ la dimostrazione che i codici Ateco vanno riformati al più presto – il commento di Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, riportata dal Corriere della Sera – rimane il fatto che i sostegni sono insufficienti. Le partite Iva sono state escluse ingiustamente dai ristori l’anno scorso e ora ci troviamo nella situazione in cui alcuni soggetti hanno doppi e tripli ristori, mentre gli autonomi rimangono solo con questo sostegno“.
“Per molte microimprese – ha continuato – che non sono rientrate tra i beneficiari degli auti pubblici questo contributo, che sarà intorno ai 1.000 euro, risulta assolutamente iniquo. Il primo dl del nuovo Governo Draghi, sul quale abbiamo riposto tanta fiducia, si è rivelato fonte di cocente delusione. Il sostegno economico è ampiamente insufficiente a fronte di aziende ferme da 12 mesi e con perdite del fatturato del 90%“.
Il nuovo scostamento di bilancio
Per andare in soccorso delle categorie più penalizzate potrebbe arrivare ad aprile un nuovo scostamento di bilancio. La cifra non è ancora stata stabilita e nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra i partiti di maggioranza per capire come muoversi.
L’ipotesi resta quella di un nuovo fondo da oltre 20 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese più colpite dalla pandemia, ma molto dipenderà dal prossimo dpcm e dalla situazione dell’economia nel mese di aprile. Da parte del Governo l’intervento ci sarà, da capire solo la cifra che sarà messa a disposizione delle misure