Long Covid, quali sono i sintomi, chi colpisce e quando contattare il medico.
Nonostante le poche informazioni a disposizione, possiamo dire con assoluta certezza che in molti casi l’incubo del Covid non finisce con la negativizzazione del tampone o con la dimissione dall’ospedale. Purtroppo molte persone, anche a distanza di mesi dalla guarigione dalla malattia, devono fare i conti con una serie di sintomi che rendono difficile anche il ritorno alla normalità. Stiamo parlando del Long Covid.
Cos’è il Long Covid
Si parla di Long Covid quando i sintomi della malattia continuano a manifestarsi anche a due mesi di distanza dalla negativizzazione.
Sostanzialmente i sintomi della malattia molto spesso non scompaiono con la guarigione ma restano anche a distanza di mesi dalla negativizzazione.
In buona parte dei casi, il recupero avviene in un mese circa dall’eliminazione del virus. In altri casi invece i sintomi possono durare addirittura mesi. E siamo di fronte a quella che ormai possiamo considerare come una evidenza scientifica, riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I dati suggeriscono che i pazienti che hanno avuto un decorso più severo della malattia hanno più probabilità di dover fare i conti con il Long Covid. Recenti studi però evidenziano come problemi neurologici interessino anche soggetti che non hanno avuto bisogno del ricovero, quindi soggetti asintomatici o paucisintomatici.
Quali sono i sintomi
I sintomi sono dolori muscolari, e difficoltà respiratorie. Poi ci sono sintomi che riguardano il piano neurologico e quello psichiatrico. Parliamo quindi di problemi di memoria, difficoltà a rimanere concentrati, forme più o meno lievi di ansia o depressione.
Il Long Covid sembra interessare maggiormente le donne, ma non si hanno ancora le informazioni necessarie per poter trarre conclusioni. Possiamo dire che il Long Covid interessa sia la popolazione maschile che quella femminile e sembra che in quella femminile ci sia una maggiore incidenza.
“Attualmente esistono pochi dati, divisi per sesso, sull’incidenza di Long COVID e solo sulla popolazione adulta. In generale, le donne sembrano avere il doppio delle probabilità di svilupparlo, rispetto agli uomini, ma solo fino a circa 60 anni, quando il livello di rischio diventa simile. Oltre all’essere donne anche l’età avanzata e un indice di massa corporea più alto sembrano essere fattori di rischio“, si legge in uno studio pubblicato sul sito dell’Iss.
Non solo. il Long Covid può manifestarsi anche nei bambini, che solitamente accusano dolori muscolari, mal di testa, problemi respiratori e un senso di stanchezza e spossatezza.
Come si cura il Long Covid?
Anche qui siamo di fronte ad una serie di risposte che possono essere solo parziali, evidentemente.
Gli esperti concordano sul fatto che il percorso di ripresa sia di importanza fondamentale. Una buona ripresa può prevenire la permanenza a lungo termine dei sintomi.
Il consiglio è di contattare il medico nel caso in cui si avvertissero i sintomi della malattia anche a due mesi di distanza dalla guarigione.