Dati falsi per evitare la zona Rossa: arresti in Sicilia. Le indagini degli inquirenti.
Sicilia: con un blitz scattato il 30 marzo, il carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di alcuni esponenti del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana che, secondo le accuse, falsificavano i dati del monitoraggio per evitare la zona Rossa.
Sicilia, falsificavano i dati per evitare la zona Rossa: sono accusati di falso materiale ed ideologico
Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno puntato la luce dei riflettori su un laboratorio di Alcamo nel quale, secondo le ipotesi investigative, sono stati alterati i risultati di decine di tamponi. Questo per evitare l’istituzione della zona Rossa. I soggetti sono accusati di falso materiale ed ideologico. Come riferito dall’Ansa, sono scattati i domiciliari per Ai domiciliari sono finiti Maria Letizia Di Liberti, Dg del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Salvatore Cusimano, funzionario della Regione, e un dipendente che si occupava della gestione informatica dei dati.
L’assessore Razza rassegna le dimissioni
Come riferito da la Repubblica, l’Assessore Ruggero Razza avrebbe ricevuto un avviso di garanzia. Inoltre avrebbe ricevuto anche un invito a comparire, evidentemente per procedere con l’interrogatorio.
Nella mattinata del 30 marzo l’Assessore alla Salute Razza ha presentato le proprie dimissioni al Presidente della Regione Sicilia Musumeci.
Nelle intercettazioni che lo interessano, Razza parla di spalmare il numero dei morti nel corso dei giorni, così da abbassare i dati che sarebbero poi stati comunicati per il monitoraggio settimanale dell’Iss, in base al quale si stabiliscono i colori delle Regioni.
Il Gip: “Disegno politico scellerato”
Per il Gip di Trapani si tratta di un disegno politico scellerato. Sostanzialmente, secondo le ipotesi investigative, i dati sui decessi e sui contagi venivano in qualche modo distribuiti nel tempo.
Sempre secondo il Gip, il presidente della Regione Sicilia sarebbe estraneo ai fatti, inconsapevole del fatto che fossero fornite false informazioni.
Le indagini degli inquirenti
Le indagini sono partite da un laboratorio di Alcamo che avrebbe comunicato centinaia di esiti errati di tamponi per la ricerca del nuovo coronavirus. Tamponi che dovevano essere positivi e che invece sono risultati negativi. Gli inquirenti hanno così deciso di procedere con gli accertamenti del caso portando alla luce un sistema collaudato che di fatto abbassava il numero di persone risultate positive al Covid. Questo avveniva modificando i risultati dei tamponi e i dati comunicati all’Istituto Superiore di Sanità. Il tutto evidentemente al fine di evitare la zona Rossa. Ora gli inquirenti vogliono capire se si trovano di fronte ad un caso isolato o se dietro a queste falsificazioni e manipolazioni ci sia un disegno più ampio.