La Procura di Firenze ha aperto un’indagine sul caso Malika, la ragazza cacciata di casa dai genitori perché lesbica.
FIRENZE – La Procura di Firenze ha aperto un’indagine sul caso di Malika, la ragazza cacciata di casa dai genitori dopo il suo coming out. La denuncia, come precisato dall’Huffington Post, è stata presentata dalla stessa ragazza di Castelfiorentino. Sono in corso tutti gli accertamenti del caso e le indagini si starebbero concentrando sulle minacce rivolte dalla madre.
“Meglio una figlia drogata che lesbica”
Una vicenda che continua a tenere banco in Italia. “Meglio una figlia drogata che lesbica. Mi parli di altra gente? Sono fortunati perché hanno figli normali, e solo noi s’ha fatto uno schifo così“, le parole de genitori dopo il racconto e il coming out della stessa ragazza.
Immediata la solidarietà arrivata dal mondo della politica e non solo. Il caso nei prossimi giorni sarà affrontato in Consiglio regionale e il sindaco di Castelfiorentino ha assicurato il suo massimo impegno per riuscire ad aiutare la giovane. E’ in corso un’indagine per cercare di ricostruire meglio quanto successo e provare a dare una spiegazione al comportamento dei genitori.
La ragazza: “Me ne vado dalla Toscana”
Una vicenda che ha scosso la giovane. “Mi sono sentita un po’ una portavoce di questo movimento – ha raccontto al Corriere della Sera – come se questo dolore avesse trovato una propria utilità. Una cosa così ti cambia la vita […]. I miei genitori hanno detto al sindaco che i messaggi che mi hanno inviato erano un tentativo di farmi tornare a casa. Ma io credo che a questo punto non si rendano conto“.
“Non mi aspettavo – ha aggiunto – una reazione simile da parte dei miei genitori. Il nostro rapporto è tossico. Non ho chiuso la porta per ascoltare, ma il mio futuro è ben altro. Sono certa che andrò via dalla Toscana“.
Caso Malika, scoppia il caso per l’acquisto di una Mercedes
E’ scoppiato il caso dell’acquisto di una Mercedes da parte della ragazza con i soldi della raccolta fondi. Un’intervista della giovane a TPI che ha provocato la dura reazione sui social di diverse persone, ma la stessa ragazza ha deciso di difendersi con un post sui social: “Gli articolo che sono usciti mi hanno fatto star male, forse, con lo scopo di farmi sembrare la persona che non sono, per quanto io voglia credere nella buona fede di chi sa ciò che ho passato […]. Sono passati meno di due mesi da ciò che mi è successo e i vostri aiuti sono stati la mia salvezza […]“.