Superlega, Agnelli contro la Uefa: “La risposta è stata di chiusura, con termini offensivi e metodi arroganti, e poi si è indirizzata verso tre club”.
Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli torna a parlare della Superlega nella conferenza stampa in occasione del saluto a Fabio Paratici e non risparmia critiche alla UEFA.
Superlega, Agnelli: “Per molti anni ho cercato di cambiare competizioni europee dall’interno. La Superlega non è stato un colpo di Stato”
Agnelli ha fatto ribadito che la Superlega non è stato un colpo di stato ma una proposta per provare a superare alcuni problemi ormai cronici del calcio internazionale. Una sorta di richiesta di soccorso nella speranza di poter aprire una discussione costruttiva con le autorità calcistiche europee.
“Per molti anni ho cercato di cambiare competizioni europee dall’interno, i segnali di crisi erano evidenti già prima del Covid: la Superlega non è stato un tentativo di colpo di stato, ma un grido d’allarme disperato di un sistema che, non so se consapevolmente o meno, si indirizza verso l’insolvenza“.
L’accordo era condizionato al preventivo riconoscimento della competizione da parte dell’Uefa
Agnelli inoltre ha evidenziato come i fondatori erano d’accordo sul fatto che il via libera alla competizione era condizionato all’approvazione della competizione da parte della UEFA.
“L’accordo fra i fondatori era condizionato al preventivo riconoscimento della competizione da parte dell’Uefa. La risposta è stata di chiusura, con termini offensivi e metodi arroganti, e poi si è indirizzata verso tre club. Non è con questo tipo di comportamenti che si riforma il calcio di fronte a questa crisi. Per fortuna so che non tutti in Uefa la pensano allo stesso modo. Il desiderio di dialogo, comunque, resta immutato. Altri sport hanno affrontato cambiamenti di questo tipo, e quasi tutti gli stakeholders concordano sul fatto che il modello vada cambiato“.