“L’accordo è che si continueranno a rivedere le linee guida in funzione delle nuove soluzioni tecnologiche”, ha dichiarato il ministro Cingolani.
Intervenuto ai microfoni di Radio24, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha parlato della Plastic Tax e della direttiva europea che mette al bando diversi oggetti di plastica monouso. La direttiva è stata criticata dall’Italia che aveva chiesto una revisione delle linee guida.
Plastic Tax, Cingolani: “L’accordo è che si continueranno a rivedere le linee guida in funzione delle nuove soluzioni tecnologiche”
Cingolani ha fatto sapere di aver parlato con il vicepresidente Timmermans e di aver fatto il punto della situazione sulle nuove linee guida da adottare.
“L’accordo con Bruxelles è già trovato. Il problema non c’è, grazie a un’interlocuzione più tecnica che politica, che fa bene a tutti […]. L’accordo è che si continueranno a rivedere le linee guida in funzione delle nuove soluzioni tecnologiche. Ed è stato riconosciuto il fatto che, se ho un bicchiere di carta che è il 90% carta e il 10% plastica, non me lo pesano come tutto plastica, ma riconoscono che c’è solo il 10% […]. Quando io ho parlato con il vicepresidente Timmermans, ci siamo confrontati con la massima serenità e abbiamo convenuto senza alcun contrasto“, ha dichiarato Cingolani ai microfoni di Radio24.
Le proteste dell’Italia
Il nodo per l’Italia era la stretta sulle plastiche biodegradabili e compostabili. Si tratta di due settori nei quali l’industria italiana ricopre un ruolo di primissimo piano.
Da Confindustria erano arrivate critiche anche per il fatto che la direttiva metteva al bando prodotti che avevano solo una bassa percentuale di plastica nella composizione. Si parla di prodotti con meno del 10% di plastica.
“Siamo tutti d’accordo che la plastica vada ridotta. Non esiste discussione su questo punto. Quando sono arrivato pochi mesi fa, ho letto le linee guide e ho trovato abbastanza questionabile un punto: alla fine l’unica plastica che viene ammessa è quella riciclabile. Questo vuol dire che noi continuiamo a produrre plastiche che, sia pure in maniera ritardata dal riciclo, un giorno diventeranno rifiuto. In maniera cieca invece sono state definite non utilizzabili tutte le altre plastiche, anche le più moderne, quelle a base di fibre vegetali. Il che riflette una lettura un po’ vecchia delle tecnologie recenti“, ha aggiunto il ministro Cingolani.