I lavori gravosi con la riforma delle pensioni passano da 65 a 203. Tra loro ci sono anche bidelli e macellai.
ROMA – I lavori gravosi con la riforma delle pensioni sono destinati ad aumentare. In particolare, secondo quanto scritto dal Corriere della Sera, si dovrebbe passare da 65 a 203 e inserire alcune mansioni che, fino ad ora, non sono state considerate come bidelli e macellai.
I lavori, comunque, sono in corso e la commissione ha dato una traccia indicativa. L’ultima parola spetterà ai ministeri dell’Economia e del Lavoro.
Come viene stilata la lita dei lavori gravosi
La lista dei lavori gravosi viene stilata in base ai criteri Inail con tre indici che sono fondamentali: frequenza degli infortuni rispetto alla media, numero di giornate media di assenza per infortunio, numero di giornate medie per assenza per malattia. La riforma dovrebbe portare ad una platea di circa mezzo milione di lavoratori. La discussione, come detto, è ancora aperta e toccherà ai ministeri dell’Economia e del Lavoro decidere quale misura mettere in campo per aiutare le persone e superare Quota 100.
Il rafforzamento dell’Ape Sociale
L’ipotesi più probabile è quella del rafforzamento dell’Ape sociale per consentire a tutte le persone di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi. La misura viene corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito prima rispetto all’età per la vecchiaia.
Tra le nuove mansioni che potrebbero usufruire di questo nuovo sistema ci sono i conducenti di autobus e tram, bidelli, saldatori, tassisti, benzinai, macellai, panettieri, insegnanti di scuola elementari, operatori sanitari qualificati, portantini, commessi, cassieri, forestali, verniciatori industriali e magazzinieri. L’ultima parola, come detto, spetta ai ministri Franco e Orlando e nelle prossime settimane sono attese novità importante.