Dnipro, Ivano-Frankivs’k e Lutsk vicino Leopoli sono le tre città su cui stamattina l’esercito russo ha sferrato un nuovo attacco.
Città diverse da quelle su cui si erano concentrati i combattimenti. La notizia più tragica è che a Dnipro, nella zona orientale dell’Ucraina, le bombe hanno colpito un’area residenziale, un asilo e una fabbrica di scarpe. Dopo gli attacchi di questa mattina molte persone si sono riversate nelle strade per lasciare la città. Lunghe code davanti alla stazione ferroviaria di profughi che scappano dai bombardamenti.
Dnipro dopo Kiev e Kharkiv è la città più popolosa dell’Ucraina e colpire i centri residenziali significa colpire ai civili molti. Alle prime luci del mattino ha subito un attacco aereo e missilistico. Dopo un’ora i raid russi arrivano anche al confine con la Polonia, nella cittadina di Lutsk. Qui fortunatamente non ci sono stati feriti e a essere stato colpito è l’aeroporto della città. Anche a sudovest del paese a Ivano-Frankivsk, un’altra città rimasta fuori dagli obiettivi russi finora è stata colpita da missili e bombardamenti nella mattina. La Difesa russa ha rivendicato i raid sugli aeroporti militari di Lutsk e Ivano-Frankivsk e afferma di averli resi inutilizzabili.
Nuovi bombardamenti all’alba su altre tre città nell’ovest del paese
I soccorritori sono arrivati tempestivi sulle macerie delle aree colpite, soprattutto tra le macerie dell’area residenziale di Dnipro colpita alle sei del mattino. Nel frattempo i bombardamenti non si fermano sulla città più colpita e massacrata in questo conflitto, ovvero Mariupol. La città che due giorni fa ha subito il grande attacco sull’ospedale distruggendo reparto maternità e pediatrico uccidendo tre bambini e ferendo circa venti persone tra cui anche donne incinte. “Le truppe russe continuano a bombardare Mariupol, colpendo i civili con missili e artiglieria” riferisce il sindaco. “Ogni giorno l’inumanità russa aumenta. Abbiamo subito circa 16 ore di bombardamenti consecutivi in aree residenziali.”