I polacchi hanno creato decine di pagine per mettersi in comunicazione con i confinanti ucraini e aiutarli nella fuga.
I bombardamenti non si fermano e le città sono devastate. Nonostante un passo in avanti sembra aprire delle speranze nei negoziati, l’esercito russo non si ferma. I corridoi umanitari sono pericolosi e limitati, le persone fuggono sotto le bombe. Come ha denunciato la vicepremier: “I russi fanno il tiro a bersaglio sui profughi». Un quadro sconfortante come quello dei genitori che hanno consegnato il loro figlio ad una macchina in partenza con altre 13 persone per il confine per metterlo in salvo per primo. In questo contesto le associazioni umanitarie stanno facendo il possibile sui confini, tra questi i cugini polacchi che stanno creando gruppi facebook per mettersi in comunicazione con gli ucraini.
I polacchi sono pronti ad offrire supporto e accoglienza ai profughi ucraini. Pomoc dla Ukrainy. Tradotto dal polacco in italiano, “aiuto per l’Ucraina” sono le decine di gruppi presenti in ogni cittò da Cracovia a Varsavia, fino a Mikilow, Leczna in cui i polacchi sono in stretto contatto con gli ucraini. Ci sono anche gruppi in altri piccoli centri e paesini per aiutarli a fronteggiare l’emergenza a livello territoriale. “Si sono messi tutti a disposizione. Scuole e palestre sono state trasformate in punti di accoglienza, come le stazioni stesse, ma i posti scarseggiano e le persone ospitano i profughi nelle proprie case” spiega una ragazza che si è mobilitata da Roma per inviare aiuti alla Polonia.
La mobilitazione via Facebook per aiutare i profughi ucraini
“Si stanno mobilitando tutti. Ogni giorno arrivano migliaia di donne e bambini, un numero spropositato e difficile da gestire. Arrivano provati e spaventati, non sanno dove andare. Ci sono punti di raccolta anche per i cellulari, la Polonia ha dato a disposizione sim gratuite per far mettere in contatto i profughi con i familiari rimasti in Ucraina o con amici e parenti di altri Paesi” continua Silvia. “Polacchi e ucraini hanno creato alcune pagine per tutte le richieste di aiuto. Vengono offerti posti per dormire, passaggi in auto, spesso si cercano persone disperse. Vengono postati documenti ritrovati o foto, sperando di ritrovare genitori, figli. C’è uno scambio di tutto ciò che può essere utile“.