Il presidente Usa oggi sarà in Polonia al confine con l’Ucraina.
Dopo la giornata di ieri pieni di incontri importanti a Bruxelles, il presidente Joe Biden arriva in Polonia. Il vertice Nato, il G7 e il Consiglio europeo – dove ha partecipato anche il presidente Biden – sono stati incontri chiave per il consolidamento dell’Alleanza atlantica tra paesi europei e Stati Uniti. Insieme hanno deciso le sanzioni alla Russia e il futuro della fornitura di gas per l’Ue.
Prima di lasciare Bruxelles alla volta della Polonia, il presidente Biden ospiterà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un incontro bilaterale a porte chiuse. I due discuteranno da soli riguardo alla situazione in Ucraina.
Biden visiterà la frontiera che accoglie i profughi ucraini
Oggi invece Biden incontrerà alle ore 16 a Rzeszów, in Polonia e le truppe Usa stanziate “a difesa del fianco orientale della Nato”. La Casa Bianca riferisce il programma del presidente che in serata andrà a Varsavia dove domani incontrerà a colloquio il presidente polacco Andrzej Duda. Duda lo accoglierà anche al suo arrivo a Rzeszów oggi.
Il confine polacco è quello che ha accolto più profughi ucraini dall’inizio del conflitto. Associazioni di volontari lavorano senza sosta per offrire a chi entra dalla frontiera un pasto caldo e un passaggio per l’Europa.
L’importanza della Polonia in questo conflitto
La Polonia si sta mostrando un paese chiave nel contesto di questa guerra tra Ucraina e Russia ma soprattutto a livello geopolitico essendo schiacciata tra i due mondi. La Polonia rappresenta il primo paese Nato e il primo paese europeo a Est.
L’obiettivo strategico del governo polacco è quello di mostrarsi in prima linea contro la Russia per due motivi: per aumentare il suo peso in Europa come bastione orientale dell’Unione sia perché questa invasione dell’Ucraina la Polonia la vede anche un po’ sua. Come tutti i paesi dell’ex Urss teme un’espansione di questa invasione e che le manie di Putin non si fermino solo all’Ucraina. Questo è il terrore preannunciato anche da Kiev.
I paesi ex satelliti dell’Urss sanno bene quanto tempo ci è voluto per riconquistare la loro indipendenza da Mosca. Varsavia come gli altri paesi non hanno alcuna intenzione di ricadere nella trappola del Cremlino. Per questo motivo si schierano insieme all’Occidente in questa lotta contro Putin e la supremazia russa.