Il commento del filologo Luciano Canfora sulla leader di Fratelli d’Italia non ha lasciato indifferente Giorgia Meloni.
“Il termine ‘neonazista’ è un’altra cosa rispetto a ‘nazista'”. Queste le parole di Luciano Canfora all’AdnKronos. Il filologo ha chiarito il significato dell’espressione da lui proferita in merito alla leader di Fratelli d’Italia, nel corso di una lezione in un liceo di Bari. Giorgia Meloni è stata definita “neonazista nell’animo”, nonché “schierata con i neonazisti ucraini”.
Le dichiarazioni di Canfora
Queste le parole di Canfora in merito al suo commento riguardo Giorgia Meloni: “Neonazista è, ad esempio, l’atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di una dirigente politica che ha le sue idee, secondo me troppo forti, sul terreno fondamentalissimo della migrazione in atto nel Mediterraneo e su cui a suo tempo abbiamo sentito parole tremende”.
Il filologo ha poi voluto precisare la sua definizione di ‘neonazista’ nonché le implicazioni del termine da lui usato. “Neonazista è uno che non accetta e non rispetta l’unità del genere umano e che riguardo al fenomeno migranti si esprime in maniera bellica. Coloro che scappano dalla Libia sono esseri umani da rispettare altrettanto degli ucraini e non da respingere con le cannoniere. Questa è la mia obiezione e la ragione per la quale io approdo al concetto di neonazista, perché rassomiglia a quell’atteggiamento mentale secondo cui alcuni esseri umani sono di serie B“.
Rispetto alla possibilità di una querela da parte di Giorgia Meloni, Luciano Canfora afferma che “una valutazione politica in termini di metafora politologica non può costituire reato, qualunque giurista lo sa. Poi, da quando il Parlamento Europeo ha proclamato una equiparazione tra nazismo e comunismo, i due termini sono stati sdoganati e sono diventati definizioni politiche. Se uno mi definisce comunista, che devo fare? Devo indignarmi? Devo querelare? Cerchiamo di ragionare in termini razionali e non emotivi. Le parole vanno apprezzate nella loro esattezza”.