Zelensky ha rischiato di essere catturato dalle forze russe con la sua famiglia. I soldati si sono lanciati col paracadute per ucciderlo.
Per la prima volta Zelensky ha raccontato di aver rischiato di essere catturato dalle forze russe all’inizio del conflitto scoppiato in Ucraina. Il presidente ne ha parlato in un’intervista sul Time. Sicuramente nei piani iniziali di Putin c’era proprio quello di catturare o uccidere il presidente ucraino e la sua famiglia. Per questo nelle prime ore dell’invasione russa in Ucraina i soldati sono stati ad un passo dal raggiungere il loro obiettivo.
Zelensky ha raccontato di aver trascorso due settimane nel complesso residenziale di Kiev proprio quando le forze armate russe stavano assediando il quartiere. Il presidente ucraino prova a ricordare tutto quello che è accaduto il 24 febbraio ma ammette: “I ricordi sono frammentari, c’erano esplosioni e rumori. Io e mia moglie Olena siamo andati a svegliare i nostri figli”. Le forze russe si era paracadutate a Kiev per uccidere o catturare il presidente ucraino e la sua famiglia.
La dinamica
In quell’occasione l’esercito russo era ad un passo dall’insidiarsi all’interno del complesso residenziale di Kiev. Così i soldati ucraini hanno spento le luci e dato dei giubbotti antiproiettile e dei fucili d’assalto a Zelensky. Secondo l’intervista rilasciata dal presidente ucraino si parla addirittura di due tentativi di catturare o far fuori Zelensky e la sua famiglia mentre si trovavano all’interno del complesso. Tuttavia entrambi sono falliti.
Il presidente ucraino successivamente ha avuto anche la possibilità di fuggire all’estero e mettersi in salvo. Lui però ha scelto di restare in Ucraina e combattere accanto ai soldati. A tal proposito Zelensky ha spiegato: “In quel momento ho capito di essere un simbolo. Capisci che tutti ti stanno guardando e devi agire come deve agire il capo dello Stato”.