L’imprenditore ed editore Carlo De Benedetti ha parlato della guerra in Ucraina, criticando l’operato della Nato.
La guerra in Ucraina è un argomento estremamente dibattuto, con moltissime figure di spicco della politica italiana – e non solo – che hanno preso parte al dibattito, schierandosi da una parte o dall’altra in merito agli argomenti più caldi. L’embargo al gas russo, l’invio di armi in Ucraina, l’andamento dei negoziati, la gestione dei profughi ucraini. Questi sono solo alcuni dei temi del dibattito, affrontati anche dall’imprenditore ed editore Carlo De Benedetti in un’intervista per il Corriere della Sera.
Le dichiarazioni dell’editore
De Benedetti durante un”intervista su La 7 da Lilli Gruber aveva affermato “La pace è finita, comincia la fame”. E spiega nell’intervista al Corriere della Sera: la priorità assoluta della Nato dev’essere la seguente, “fermare la guerra”. Perché? Per l’editore, “una guerra che si sovrappone a una recessione molto severa, come quella cui stiamo andando incontro, è assurda, senza senso. Le conseguenze sarebbero catastrofiche“. Ovvero, “carestia e fame in Nord Africa e in larga parte dell’Africa australe. Costretti a scegliere tra morire di fame e rischiare di morire in mare, gli africani rischieranno di morire in mare. Altro che 500 al giorno; arriveranno a decine, a centinaia di migliaia”.
De Benedetti ha anche parlato di Putin in modo critico. “Io parto da due pietre miliari. La prima: non giustifico Putin; lo detesto. Putin è un criminale e un ladro, che con altri trenta ladri ha rubato la Russia ai russi. La seconda: sono e sarò eternamente grato agli angloamericani per averci liberati dal nazifascismo. Ma oggi noi europei non abbiamo alcun interesse a fare la guerra a Putin”.
Rispetto al tema dell’invio di armi all’Ucraina, De Benedetti si dichiara contrario. Queste le sue parole. “Biden ha fatto approvare al Congresso un pacchetto di aiuti da 33 miliardi di dollari, di cui 20 in armi: una cifra enorme, per un Paese come l’Ucraina. Questo significa che gli Stati Uniti si preparano a una guerra lunga, anche di un anno. Per noi sarebbe un disastro“.
De Benedetti è anche critico nei confronti della Nato: “La Nato è sorta in un contesto completamente diverso: non esisteva l’Unione Europea; non era sulla scena la Cina. Dobbiamo essere grati alla Nato per il ruolo svolto durante la Guerra fredda; ma ora non ha più senso. La Corea del Sud chiede di entrare nella Nato: ma cosa c’entra con l’Alleanza atlantica?”. La soluzione, per l’imprenditore, sarebbe la seguente: “Serve un esercito europeo. E siccome per avere una forza di difesa occorrono dieci anni, bisogna prendere quella che già c’è. A questo punto, tanto vale che gli Stati Uniti escano dalla Nato, e che gli europei assumano la responsabilità della propria sicurezza”.