Si terrà nella giornata odierna il processo di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, accusati di aver stuprato una 19enne.
Nella giornata odierna, mercoledì 1 giugno, si terrà il processo per stupro che vede coinvolto Ciro Grillo, il figlio di Beppe. Insieme a lui, coinvolti anche tre dei suoi amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.
Nonostante i tre ragazzi abbiano sempre dichiarato che i rapporti sessuali fossero “consenzienti”, secondo la procura di Gregorio Capasso la violenza sarebbe stata perpetuata. I giovani non saranno in aula durante il giudizio, che era già stato rinviato lo scorso novembre.
La vittima dello stupro ha riferito: “Oggi finalmente ricomincio a respirare”, dopo aver saputo del rinvio del giudizio. I capi d’accusa contro i quattro imputati sono diversi, secondo la Procura di Tempio Pausania di Sassari.
“Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro giovani indagati che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica”.
Ma queste sono soltanto alcune delle accuse della Procura. La vittima, una studentessa italo-norvegese di soli 19 anni, avrebbe raccontato diversi aneddoti sulla questione, riempendo pagine su pagine con i dettagli dell’aggressione subita il 17 luglio di tre anni fa.
Il residence dove è stata perpetuata la violenza nei confronti della ragazza “è stato individuato grazie a un selfie scattato” dalla ragazza ed “è riconducibile a Beppe Grillo”. Sono queste le parole che si leggono all’interno del documento della Procura.
Le indagini sono state chiuse per ben due volte. Nei mesi scorsi Ciro Grillo è stato riascoltato non dal Procuratore ma dai Carabinieri di Genova, delegati dal magistrato. Per i magistrati non si trattò di “sesso consenziente”. L’accusa è di “violenza sessuale di gruppo”.
Il verbale dei pm sulla violenza nei confronti della 19enne
A sostegno dell’accusa, il macabro racconto della giovane in cui racconta di essere stata stuprata a turno. In uno dei verbali si legge: “Verso le sei del mattino mentre R. M. (l’amica della vittima ndr) dormiva”, scrivono i magistrati, la giovane è “stata costretta” ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box doccia del bagno, con uno dei ragazzi. “Gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare”. Poi un’altra violenza, costringendo la giovane a bere mezza bottiglia di vodka contro il suo volere. La Procura ha anche una serie di fotografie e immagini che ha inserito nel fascicolo. “La ragazza ha poi perso conoscenza fino alle 15 quando è tornata a Palau”. La “lucidità” della vittima “risultava enormemente compromessa” quando è stata “condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati” l’avrebbero costretta ad avere “cinque o sei rapporti” sessuali.”