Con la crisi di governo, le dimissioni di Mario Draghi e lo scioglimento delle Camere, si prospettano nuove elezioni per l’Italia.
Giovedì 21 luglio, Mario Draghi ha presentato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le sue dimissioni. Questa scelta arriva dopo che Draghi aveva chiesto al Senato la fiducia, ma il Governo ha raccolto solo 95 sì e 38 no (Lega, Forza Italia e M5s non hanno votato per Draghi). Draghi rimarrà quindi in carica fino a quando con le elezioni politiche verrà scelto il nuovo governo.
Ora il voto dipenderà da una serie di tempistiche subordinate alla Costituzione. I cittadini potrebbero essere chiamati alle urne per dare un nuovo esecutivo al Paese domenica 25 settembre o più probabilmente domenica 2 ottobre. Per la prima data infatti potrebbe esserci l’ostacolo della vigilia del Capodanno ebraico, quindi più probabile che si scelga la seconda opzione.
Ecco cosa dice la Costituzione
Occorre combinare un difficile puzzle di termini per arrivare a stabilire il giorno dell’apertura delle urne. Secondo la Costituzione, le elezioni hanno luogo entro 70 giorni dallo scioglimento delle Camere. In base all’articolo 61, infatti, “le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”.
A questa disposizione occorrerà raggiungere la norma elettorale, per cui il decreto che fissa la data del voto deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale “non oltre il 45/mo giorno antecedente quello della votazione”. Inoltre, va anche considerata la disposizione relativa al voto degli italiani all’estero, che prevede che l’elenco provvisorio degli aventi diritto vada comunicato dal ministero dell’Interno a quello degli Esteri 60 giorni prima della data delle elezioni.
Prima riunione delle nuove Camere intorno al 20 ottobre – Sciogliendo le Camere questo fine settimana, sarebbe possibile votare sia il 25 settembre, se si considera il termine dei 60 giorni, sia il 2 ottobre, in questo caso però partendo da domenica, 24 luglio. Difficile ipotizzare un voto trascorsi soltanto 45 giorni dalla fissazione della data delle elezioni: significherebbe andare alle urne l’11 settembre, con adempimenti e breve campagna elettorale in pieno agosto.