La rottura con il Pd ha costato a Calenda anche l’alleanza con +Europa.
Emma Bonino non ha preso bene la decisione di Carlo Calenda si trappare con il Pd e uscire dalla coalizione di centrosinistra. La scelta l’ha lasciata “incredula” e ha attaccato in modo molto duro la mossa di Azione. La senatrice di +Europa ha criticato la mancanza di serietà dell’alleato per aver cambiato idea così rapidamente. «La serietà è tenere fede alla parola data» esordisce ospite a In Onda. Una settimana in cui è accaduto di tutto: dall’accordo scritto e sottoscritto da Calenda con Letta ai malumori tra lui e Fratoianni e Bonelli via social.
Bonino ricostruisce gli eventi «dal giovedì comincio a sentire rumori su Calenda che “Non regge i suoi”, e arriviamo a ieri con il segretario del mio partito, Benedetto Della Vedova, che ha la pazienza di un santo, che ancora prova a parlare con Calenda, che però dice: “È inutile che ci vediamo, è una perdita di tempo”». La senatrice ex radicale però ha scelto di rimanere con Letta e continua ad avere molta fiducia nel patto con il Pd. “Io avevo molta fiducia, credo non sia serio cambiare opinione ogni tre giorni, specialmente da una forza politica che si candida a partecipare al governo di un Paese: io su questa strada non lo posso seguire».
Calenda ha scelto di andare via per conto suo: Bonino incredula
Di conseguenza, è venuta meno anche la federazione tra Azione e +Europa. Bonino non sembra intenzionata a ricucire con Calenda dopo quello che ha fatto. Non ha intenzione di tornare indietro e vuole tenere fede al patto siglato il 2 agosto con il Partito democratico. Non segue Azione ma tiene fede alla parola data e preferisce strappare con il federato piuttosto che con Letta. Emma Bonino però la vede diversamente e dice che è stato lui a dare l’addio e andarsene per conto proprio “per ragioni fumose”.
“Sono personalmente dispiaciuta e politicamente incredula” ha commentato l’ex leader radicale. Secondo lei, i rapporti del Pd con Verdi e SI erano noti sin dall’inizio. Quindi se a loro non stavano bene non avrebbero proprio sedersi allo stesso tavolo.