Riesumato a Trapani un antico rostro in bronzo, risalente alle battaglie delle Egadi di 2000 anni fa. Si tratta di un reperto punico.
Il ritrovamento è avvenuto nei fondali di Levanzo, a Trapani. I carabinieri hanno recuperato la parte della prua di un vascello del III secolo dopo Cristo. Si tratta di un rostro risalente alla prima guerra punica. Il prezioso reperto era montato sulla prua delle navi da guerra dell’impero romano per affondare le navi dei cartaginesi, durante la prima guerra punica. La parte della prua si trovava ad 80 metri di profondità.
A riesumarlo è stato il nucleo Carabinieri subacquei di Messina del comando di Trapani. Nella fattispecie, si tratterebbe di un rostro in bronzo. Le sue condizioni sono perfette anche a distanza di duemila anni. La zona del ritrovamento è al vaglio degli archeologi della soprintendenza del mare. Il reperto ha un valore inestimabile. Sugli stessi fondali il personale competente ha recuperato anche altri 23 reperti.
Questi ultimi sarebbero risalenti alle battaglie delle Egadi. Si tratta di importanti reperti che permettono di ricostruire gli scontri navali che portarono alla sconfitta di Cartagine dopo 20 anni di combattimenti nei mari, che ad oggi appartengono all’isola della Sicilia.
Il reperto
Il reperto veniva montato sulla prua delle navi da guerra dell’impero romano. Serviva per speronare ed affondare le navi dei cartaginesi. Queste costruzioni venivano utilizzate durante il periodo della prima guerra punica. Grazie al lavoro di squadra tra le varie istituzioni del territorio, adesso il reperto è stato correttamente riesumato.
Le operazioni di recupero
A condurre le operazioni di recupero la nave oceanografica “Hercules”, del nucleo carabinieri Subacquei di Messina con la Motovedetta “Pignatelli” ed anche un battello del distaccamento navale di Favignana. Il recupero è avvenuto anche grazie alla collaborazione del nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Palermo con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e l’organizzazione “Rpm Nautical Foundation”.
Il reperto, nonostante sia ricoperto da flora subacquea e placton marini, è comunque rimasto intatto dopo duemila anni. Si trovava adagiato sui fondali di Levanzo, nel trapanese. Adesso il rostro sarà consegnato ai funzionari della Soprintendenza del Mare.