Il reddito dei lavoratori cala del 10% rispetto al 2007
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Il reddito dei lavoratori cala del 10% rispetto al 2007

ufficio lavoro rete

Nel 2020, circa il 76% dei redditi lordi dei lavoratori non supera i 30.000 euro annui, il cuneo fiscale resta ancora alto.

Secondo quanto emerge dall’indagine dell’Istat, “Reddito e condizioni di vita”, le retribuzioni lorde dei lavoratori tra il 2007 e il 2020 sono diminuite del 10%. In questo periodo si rileva che i contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti del 4% “anche per l’introduzione di misure di decontribuzioni, mentre i contributi dei lavoratori sono rimasti sostanzialmente invariati”.

Decreto Salva Casa: ecco tutte le modifiche che potrai apportare alla tua abitazione

ufficio lavoro rete
ufficio lavoro rete

I dati Istat

Nel 2020 il valore medio del costo del lavoro, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 31.797 euro, praticamente il 4,3% in meno dell’anno precedente. La retribuzione netta a disposizione del lavoratore, invece, è pari a 17.335 euro. Il cuneo fiscale è in media pari a 14.600 euro ma continua a superare il 45% del costo del lavoro (45,5%). 

I contributi sociali dei datori di lavoro costituiscono il 24,9%, mentre il restante 20,6% risulta a carico dei lavoratori: il 13,9%, sotto forma di imposte dirette e il 6,7% di contributi sociali. 

Il lavoro autonomo

Il reddito medio da lavoro autonomo, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 24.885 euro annui, con una riduzione del 5,9% rispetto al 2019. Il reddito netto raggiunge i 17.046 euro: le imposte rappresentano il 14,1% del reddito lordo e i contributi sociali il 17,4%. 

Nel 2020, circa il 76% dei redditi lordi individuali non supera i 30.000 euro annui: la metà dei redditi lordi individuali si colloca tra 10.001 e 30.000 euro annui, ma soltanto il 3,7% supera i 70.000 euro. 

Quanto grava il carico fiscale

Il carico fiscale per le famiglie è mediamente più basso in corrispondenza delle famiglie monopercettore con minori: le aliquote vanno dall’11,4% per le coppie con tre o più figli e almeno un minore, al 13,7% per le famiglie monogenitore con uno o più minori. A subire il maggior prelievo fiscale dall’inizio della pandemia sono le coppie di anziani senza figli con un’aliquota media del 22%. 

Fra il 2019 e il 2020, l’aliquota media fiscale delle famiglie con unico percettore di reddito da lavoro autonomo passa dal 18,1% al 17,6%. Al sud il carico fiscale pesa meno rispetto al resto del Paese: 16,2%, contro 19,2% del Nord-est, 19,4% del Centro e 20,5% del Nord-ovest.

Riduzione del cuneo

Nel 2020 la riduzione del cuneo fiscale (bonus Irpef e trattamento integrativo) ha interessato 12,7 milioni di persone, per una spesa complessiva di 10,8 miliardi di euro di trasferimenti. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti che non percepiscono altre componenti assimilate (56,9%) e di soggetti che accompagnano periodi retribuiti a periodi di disoccupazione indennizzata (34,6%). 

Il beneficio ha avvantaggiato i salariati con redditi familiari medio-alti: il 17,3% è andato a vantaggio dell’ultimo quinto (il più benestante), il 26,4% a beneficio del quarto quinto (cioè il gruppo appena al di sotto di quello più abbiente), il 24,1% al terzo quinto (corpo centrale della distribuzione), il 20,3% al secondo e l’11,9% al primo quinto (ovvero il più povero).

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 20 Dicembre 2022 16:23

Settimana corta in Italia: “Lavorare meno con stipendio invariato”

nl pixel