Nel web è nata una petizione che riguarda la riapertura dell’inchiesta sorta in seguito alla morte di Pier Paolo Pasolini.
Pier Paolo Pasolini è stato un poeta, scrittore e sceneggiatore italiano. Morì tragicamente all’età di 47 anni, su una spiaggia di Ostia. Sul suo corpo gli inquirenti trovarono segni di percosse e dell’auto che probabilmente lo aveva investito. Ancora tanti misteri aleggiano sul caso della tragica morte dell’intellettuale italiano.
La morte
Era il 1975 quando Pasolini venne ucciso. Ad oggi, a distanza di 48 anni dalla sua scomparsa, è nata una petizione online in cui i firmatari chiedono la riapertura dell’indagine sulla sua morte. Già nel 2009 il legale della famiglia fece riaprire le indagini, dopo dichiarazioni ex Banda Magliana Abbatino. Stefano Maccioni era anche il cugino di Pier Paolo Pasolini.
Adesso la petizione. Il legale ha spiegato che questa nasce dalle dichiarazioni fatte lo scorso dicembre davanti alla Commissione antimafia da Maurizio Abbatino. Quest’ultimo in passato aveva avuto dei legali con la banda della Magliana.
Il quotidiano Ansa ha riportato le affermazioni del legale della famiglia Pasolini, Stefano Maccioni. “L’uomo ha dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film Salò e le 120 giornate di Sodoma su commissione. In pratica Pasolini sarebbe stato ‘attirato’ all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro”. Secondo l’avvocato “si aprono nuovi ulteriori importanti scenari investigativi che necessariamente devono essere realizzati”.
Poi ha aggiunto: “Per questo motivo ci appelliamo affinché, a 47 anni dall’omicidio di Pasolini, la Magistratura disponga la riapertura delle indagini per arrivare alla verità. Vogliamo sapere come, perché e da chi è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. Una risposta che pretende ogni cittadino, che sosterrà la nostra battaglia firmando questa nuova petizione che è accessibile al sito change.org. Una volta raccolte le firme necessarie presenterò una istanza il prossimo 5 marzo a 101 anni dalla nascita del grande intellettuale”.
