Il presidente della Repubblica Mattarella è intervenuto alla cerimonia del Consiglio superiore della magistratura.
Alla cerimonia del Csm Sergio Mattarella ricorda l’importanza dell’indipendenza della magistratura dalla politica. L’organo ha il compito di «assicurare l’indipendenza della magistratura, pilastro della nostra democrazia e sancita dalla Costituzione» ricorda il presidente della Repubblica.
Il capo dello Stato ricorda anche «i gravi episodi» emersi dallo scandalo Palamara e dal cosiddetto mercato delle carriere, con «profonde tensioni» culminate nel pressing politico perché cambiasse i magistrati del palazzo dei Marescialli ma il consiglio uscente è sopravvissuto grazie all’introduzione di sei nuovi membri.
Il saluto al consiglio uscente del capo dello Stato
Questa mattina il Csm riparte con una nuova composizione. Il monito di Mattarella vuole servire proprio ad evitare che si riproducano le correnti e i dissidi che ne conseguono e ovviamente evitare lo scontro tra politica e magistratura. Questo eterno scontro trova un avvertimento nelle parole del presidente della Repubblica proprio in riferimento alle polemiche di queste ultime settimane sulle riforme che il ministro Nordio vuole apportare alla Giustizia.
“La magistratura ha nei valori costituzionali, nel suo ambito e nella sua storia, le risorse per affrontare le difficoltà e per assicurare, con autorevolezza e credibilità, il rispetto della legalità indispensabile per la vita e la crescita civile della società” sottolinea Mattarella. L’autonomia e l’indipendenza sono fattori irrinunciabili per la magistratura per assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari.
Mattarella invita al dialogo tra i rapporti istituzionali ed evitare lo scontro. Infine, ricorda che «La magistratura non è un potere malato o politicizzato», ma «è necessario fare ammenda dei propri errori, rinsaldando il rapporto di fiducia con i cittadini all’esito di una riflessione critica sulla responsabilità sociale del ruolo e della dignità della funzione di giustizia. Che è funzione da declinare non come potere ma piuttosto come servizio».
“Sono certo che il nuovo Consiglio saprà svolgere le sue funzioni nel quadro di corretti rapporti istituzionali, nell’interesse preminente della Repubblica”, ha concluso Mattarella.
