La Corea del Nord ha dato il via ad una nuova esercitazione con il lancio di due missili da crociera da un sottomarino.
La Corea del Nord ha lanciato due missili da crociera da un sottomarino per condurre un test volto alla verifica delle operazioni offensive sottomarine delle unità che costituiscono il deterrente nucleare. La notizia è giunta attraverso l’agenzia di stampa locale Kcna.
Pyongyang ha lanciato altri due missili da crociera da un sottomarino nel Mar del Giappone. Alla luce di quanto accaduto la tensione è alle stelle. Questa esercitazione si è tenuta a distanza di poche ore dall’inizio delle esercitazioni militari Usa-Corea del Sud. La notizia del lancio, confermata dall’agenzia di Stato, è servita per confermare l’attendibilità del sistema.
In questa situazione i capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud hanno annunciato lo stato di massima allerta nel Paese. Difatti anche l’agenzia di intelligence della Corea del Sud, in cooperazione con gli Stati Uniti d’America, sta verificando lo stato dei sistemi di difesa. Mai come ora la guerra potrebbe essere alle porte. Secondo quanto appreso, le truppe statunitensi e quelle sudcoreane inizieranno oggi delle esercitazioni congiunte. L’operazione prende il nome di “Freedom Shield 23”, ed avranno una durata di 11 giorni.
Le tensioni tra i due Paesi
Le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud hanno avuto inizio nel 1945. Il fattore scatenante fu la vittoria Alleata nella seconda guerra mondiale. Questo fatto pose fine al dominio di trentacinque anni dell’Impero giapponese sulla Corea. Il 27 luglio del 1953 – quando si concluse la guerra di Corea – ci fu l’armistizio tra Corea del Nord e Corea del Sud. Questo evento segnò ufficialmente la contrapposizione tra i due Paesi. Fu anche tracciata una linea di demarcazione lungo il 38º parallelo.
Adesso, a causa di queste tensioni che si sono protratte negli anni, la Corea del Nord sta inviando dei segnali di avvertimento a Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. Secondo il leader Pyongyang intercettare e abbattere un missile del Nord durante uno dei test di lancio sarebbe infatti “una chiara dichiarazione di guerra”.