Respinta la richiesta di scarcerazione della sorella di Messina Denaro che l’ha fatto arrestare involontariamente.
Resta in carcere Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss Matteo Messina Denaro accusata di associazione mafiosa. Ha deciso così il Tribunale del Riesame di Palermo rigettando l’istanza di scarcerazione avanzata nei giorni scorsi dai legali della donna arrestata lo scorso marzo, qualche giorno dopo il fratello superlatitante da 30 anni.
Il motivo della decisione del Tribunale è stato che dalle analisi dei pizzini ritrovati nei vari covi del boss era emerso che sarebbe stata lei a gestire molti degli affari del clan in mancanza del fratello, costretto a nascondersi, così come le comunicazioni segrete col numero uno di Cosa Nostra.
La decisione del giudice
Secondo i pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rosalia Messina Denaro avrebbe gestito la cassa del clan e la rete delle comunicazioni del fratello durante la sua latitanza, proprio con i pizzini. Ed è grazie a uno dei bigliettini scoperto dai Ros che i carabinieri sono riusciti a catturare il boss. Gli avvocati della donna avevano chiesto l’inutilizzabilità degli atti di inchiesta perché fuori termine.
Il nome in codice usato dal boss per la sorella era “Fragolone” anche se i legali della donna hanno detto he non si riferiva a lei nei pizzini. La donna avrebbe smistato tutte le comunicazioni per il fratello tanto che proprio in questi foglietti c’era il riferimento alla malattia del boss che avrebbe portato poi alla cattura.