Nel 2023 si sta verificando un aumento significativo dei casi di scarlattina nell’area di Milano e provincia.
Secondo quanto segnalato dall’Ats di Milano, sono stati registrati finora 1.634 casi, quasi tutti nella fascia d’età infantile, con una particolare incidenza tra i bambini da zero a quattro anni.
Nei primi tre mesi dell’anno si è registrato un vero e proprio boom di casi, con 200 casi a gennaio, 750 a febbraio e 684 a marzo. Questi numeri rappresentano un record, considerando che prima della pandemia da Covid-19 si registravano massimo 1.500 casi all’anno in tutta l’area.
La situazione, quindi, è preoccupante e sta attirando l’attenzione delle autorità sanitarie locali, che stanno cercando di individuare le cause di questo aumento dei casi e di adottare le misure necessarie per contrastare l’epidemia.
Le possibili cause
il cosiddetto “debito immunitario” potrebbe essere una spiegazione plausibile per l’aumento dei casi di scarlattina nella zona di Milano e provincia. Le misure di contenimento adottate per contrastare la pandemia da Covid-19, come il distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e la disinfezione frequente delle mani, hanno contribuito a ridurre la diffusione di diversi agenti patogeni, incluso quello responsabile della scarlattina.
Tuttavia, queste stesse misure hanno impedito anche la formazione di un’immunità recente nei confronti di vari agenti patogeni, rendendo la popolazione più vulnerabile e suscettibile a contrarre malattie come la scarlattina. Quindi, potrebbe esserci un effetto indiretto della pandemia da Covid-19 sulla diffusione di altre malattie infettive, come la scarlattina.