Le modifiche riguardano l’abuso d’ufficio, le intercettazioni, la custodia cautelare e molto altro.
Il Ministro Carlo Nordio ha presentato la proposta di Riforma della Giustizia che prevede modifiche significative per il reato di abuso d’ufficio e l’utilizzo delle intercettazioni. Sebbene ci sia stata l’opposizione di alcuni membri della magistratura, la maggioranza di governo ha fortemente sostenuto la proposta di riforma. Essenzialmente, il reato di abuso d’ufficio sarà abolito e si ridurrà drasticamente l’impatto del traffico di influenze illecite. Inoltre, aumentano i divieti per i giornalisti riguardo le intercettazioni.
I dettagli della Riforma
Il reato di abuso d’ufficio viene cancellato perché le riforme effettuate recentemente non hanno corretto lo squilibrio tra il numero di persone iscritte nel registro degli indagati e il numero di condanne. Nel corso dell’anno scorso, su un totale di 3.938 casi aperti, sono stati archiviati 3.536 di essi. Inoltre, durante il primo grado di giudizio nel 2021, solo 18 accusati sono stati condannati.
Sul traffico di influenze, il campo di applicazione è “limitato a condotte particolarmente gravi“, escludendo qualsiasi forma di millanteria. Inoltre, viene aumentata la pena minima da un anno e sei mesi a quattro anni e sei mesi.
I giornalisti saranno autorizzati, riguardo le intercettazioni, a pubblicare soltanto il contenuto che “sia riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento“. I pubblici ministeri e i giudici dovranno eliminare dai registri e dalle loro decisioni ogni riferimento a persone terze che non siano coinvolte nelle investigazioni.
Altri cambiamenti: custodia cautelare e processi di mafia e terrorismo
Vi sono modifiche anche in merito alla custodia cautelare in carcere. Sarà un gruppo di tre giudici a decidere se applicarla o meno, invece di un’unica persona come avviene attualmente. Prima di prendere una decisione, gli indagati dovranno essere interrogati dalla giuria, a meno che non vi sia il rischio di fuga, contaminazione delle prove o se i crimini sono stati commessi con armi o violenza personale. L’implementazione di questo sistema di giudici tripli non avverrà subito a causa della scarsità di personale, ma si prevede che avvenga nei prossimi due anni.
L’informazione di garanzia dovrà contenere in modo obbligatorio una “descrizione sommaria del fatto“, oggi non prevista. Inoltre, sarà obbligatorio che la notificazione avvenga tramite modalità che tutelino l’indagato.
Infine, riguardo ai processi di mafia e terrorismo il pericolo di invalidità era connesso al fatto che la legge prevede che i giudici popolari non possano superare i 65 anni di età. Il ddl, con una clausola di interpretazione autentica, afferma che il requisito anagrafico fa riferimento soltanto al momento della nomina.