Pareti curve in cartongesso: come sfruttarle per personalizzare l’interior design
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Direttore: Alessandro Plateroti

Pareti curve in cartongesso: come sfruttarle per personalizzare l’interior design

Pareti curva in cartongesso

Il cartongesso è un materiale da costruzione che si presta a svariate applicazioni; viene principalmente utilizzato nell’edilizia abitativa per realizzare sistemi quali contropareti, tramezzi, velette e controsoffitti.

Essendo molto versatile, consente anche di realizzare superfici curve, una soluzione molto originale dal punto di vista estetico che, allo stesso tempo, può rispondere a particolari esigenze tecniche e funzionali. Sono infatti diversi gli ambienti domestici che si prestano alla realizzazione di una parete curva in cartongesso: di seguito, vediamo quali sono le possibili soluzioni applicative e quali gli interventi necessari per realizzarle.

Idee per pareti curve in cartongesso

Le superfici curve consentono di caratterizzare in modo originale gli ambienti, modificando la distribuzione degli spazi oppure ricavando aree destinate ad un utilizzo particolare. Poiché si tratta di una soluzione tecnicamente complessa, si preferisce solitamente l’impiego del cartongesso perché agevola gli interventi di realizzazione, specie se paragonato ad opere edilizie e in muratura.

Ma dove (e come) sfruttare questo tipo di soluzione? La risposta varia a seconda dei casi, dal momento che l’aspetto estetico deve coniugarsi con le esigenze tecniche. In linea di principio, in assenza di vincoli strutturali o progettuali, una parete curva in cartongesso può trovare posto in qualsiasi ambiente domestico.

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All’ingresso, ad esempio, una o due pareti curve consentono di creare un disimpegno ampio ed accogliente, con il giusto grado di separazione dal resto della casa. Evitando soluzioni più ‘convenzionali’, si integrano design e praticità, dal momento che una parete curva permette anche di ricavare spazio a sufficienza per un appendiabiti o un comodo piano di appoggio.

In bagno, invece, un design improntato all’utilizzo di superfici curve può essere un’ottima opzione per dissimulare le reali dimensioni dell’ambiente. Una parete curva può, ad esempio, ospitare una cabina doccia walk-in o aperta o semplicemente accordarsi con il profilo ondulato di una vasca da bagno.

Anche in cucina vi è ampio margine per inserire pareti o parapetti curvi; in tal modo, si può dividere l’area dedicata alla preparazione dei pasti dal soggiorno (o dalla zona living), dando però un senso di armonia e continuità ai due ambienti. In maniera analoga, all’interno di un ampio open space una parete curva in cartongesso può rappresentare la soluzione ideale per accogliere una libreria o individuare una zona studio (rispetto al soggiorno o alla camera da letto). In tal modo, si ottiene un interior design dinamico e funzionale, senza separare nettamente i singoli spazi ma garantendo egualmente un adeguato livello di privacy.

Come si realizza una parete curva in cartongesso

I sistemi in cartongesso sono generalmente assemblati a partire da un telaio metallico, che costituisce la struttura di supporto per le lastre. Una parete curva in cartongesso, come si legge sul portale specializzato sg-lifeupgrade.it, non fa particolare eccezione da questo punto di vista.

L’orditura metallica viene costruita assemblando profili metallici orizzontali (guide) a ‘U’ o flessibili e profili metallici verticali a ‘C’; rispetto a sistemi più comuni, per le pareti curve – così come per altri elementi che abbiano almeno una superficie concava o convessa – è necessario adoperare guide deformabili, ossia dei profili metallici che possono essere agevolmente ‘modellati’ e dare alla struttura di base la curvatura desiderata.

Completato l’assemblaggio del telaio, l’orditura viene ricoperta con lastre di cartongesso. Queste vanno vincolate ai montanti dell’intelaiatura mediante apposite viti e un trapano avvitatore. Anche in tal caso, le pareti curve richiedono qualche accorgimento in più dal punto di vista applicativo; se la curvatura è molto stretta – ossia ha un raggio inferiore ai 100 cm – le lastre vanno prima inumidite leggermente (almeno sul lato esterno), così che possano adattarsi meglio al profilo di curvatura. Di contro, per superfici di ampio raggio, si può procedere con la più comune posa a secco. Successivamente, l’intervento viene completato con la stuccatura dei giunti, l’applicazione di una mano di primer e la tinteggiatura.

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ultimo aggiornamento: 20 Novembre 2024 9:39

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