Il premier bielorusso, dopo aver fatto da paciere fra la Wagner e la Russia, ha commentato riguardo ai mercenari.
La rivolta dei Wagner poteva essere l’ultimo atto del governo di Putin e la fine del conflitto contro l’Ucraina. A salvare la situazione, inaspettatamente, era stato il premier bielorusso Lukashenko che aveva assunto il ruolo di paciere trattando con Yevgeny Prigozhin, il capo del gruppo di mercenari intenti a marciare su Mosca.
Lukashenko è stato citato oggi dall’agenzia di stampa Belta e ha affermato di non conoscere la posizione esatta di Prigozhin, sottolineando, però, che in un futuro la Wagner potrebbe essere nuovamente impiegata da Vladimir Putin.
Prigozhin è in Russia
“Prigozhin si trova a San Pietroburgo. Non si trova sul territorio bielorusso“. Queste le parole di Lukashenko. “Dov’è questa mattina? Forse è andato a Mosca in mattinata“, ha aggiunto. La Wagner è “una società russa” e per quanto riguarda il suo impiego da parte di Putin, il presidente bielorusso ha detto che “la domanda non è chiaramente rivolta a me”.
“Per quanto ne so – aggiunge Lukashenko – i combattenti sono nei loro campi“. “Non vedo assolutamente alcun rischio – conclude il politico su una possibile collaborazione nella sua nazione con il manipolo di mercenari che ha marciato verso Mosca – dall’impiego del Gruppo Wagner“.