Lamponi: dai vasi alla concimazione, tutto quello che c'è da sapere per la coltivazione
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Direttore: Alessandro Plateroti

Lamponi: dai vasi alla concimazione, tutto quello che c’è da sapere per la coltivazione

contadino che coltiva i campi

I lamponi sono piccoli frutti rossi che hanno origine da una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee.

Succosi e prelibati, fanno parte della grande categoria dei frutti di bosco, il che li rende particolarmente ricercati in cucina per la preparazione di dolci e dessert. Al variare della pianta, sono disponibili in tante varietà, le più famose delle quali sono quelle dei lamponi rossi e dei lamponi neri

L’habitat ideale per la crescita dei lamponi è il bosco, che può fornire alla pianta tutto ciò che serve, in termini di clima e substrato, per dare vita a frutti succosi. In alternativa, possono essere coltivati sul terreno, dando vita a lunghi filari cespugliosi, che si propagano anno dopo anno prelevando un pollone radicato. Oggi, tuttavia, è possibile coltivare i lamponi anche in vaso, facendo attenzione alla varietà della pianta, alla tipologia del terreno e alla qualità del contenitore prescelto.

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Coltivare il lampone: il vaso, il terreno, l’irrigazione e la concimazione

Il primo step per coltivare i lamponi fuori suolo è scegliere un vaso adeguato. I contenitori devono infatti favorire il drenaggio delle acque e la conseguente ossigenazione dell’apparato radicale, contribuendo a scongiurare gli effetti negativi dei potenziali ristagni che potrebbero essere causati dalle frequenti irrigazioni.

Affidandosi ad aziende specializzate come Pasquini & Bini, oggigiorno è possibile trovare soluzioni che permettono di coltivare i lamponi anche fuori suolo, negli innovativi vasi anti-spiralizzazione, ottenendo il massimo della resa fruttifera. Per due piantine di lamponi, per esempio, è sufficiente un vaso da 9 – 10 litri: l’importante è assicurarsi di collocarlo a mezz’ombra e che tra le piante si possa mantenere una distanza di 40 cm.

Naturalmente, per coltivare i lamponi in vaso è necessario prestare la massima attenzione anche al substrato, dal momento che la pianta, amante dei climi umidi del sottobosco, predilige i terreni capaci di trattenere l’umidità. I substrati che meglio si prestano a questa coltivazione sono la fibra di cocco e la torba bionda eventualmente anche adoperati in contemporanea, avendo cura di prevedere una percentuale maggiore di torba di cocco per una migliore gestione dell’apporto idrico.

Fondamentale è anche la tipologia di acqua da adoperare per l’irrigazione, che deve essere filtrata e leggermente acida, con valori di pH pari a circa 6.0/6.2. Per quanto riguarda invece la frequenza di irrigazione, il consiglio è quello di prevedere un impianto di irrigazione a goccia, che in estate, con l’innalzamento delle temperature, può bagnare il terreno in modo continuativo ed evitare che la pianta possa soffrire la carenza di acqua.

Un ultimo aspetto di estrema rilevanza nella coltivazione dei lamponi in vaso è la concimazione, che deve contemplare prevalentemente l’utilizzo di fertilizzanti idrosolubili.

Questi prodotti, ideali per la loro capacità di essere assorbiti completamente dalla pianta, devono essere somministrati con ogni irrigazione, modificando periodicamente il rapporto tra azoto, potassio e fosforo al variare dello stadio della pianta, dell’acqua, del terreno e del vaso in cui è alloggiata.

I vantaggi di coltivare i lamponi in vaso

Anche se all’apparenza può apparire meno efficiente della classica coltivazione in filari, la coltivazione dei lamponi in vaso è una tecnica che permette di ottenere una resa di frutti elevata.

Inoltre, grazie alla possibilità di circoscrivere le colture all’interno di vasi di piccoli diametri, questo metodo produttivo permette di avere un maggiore controllo sia della pianta sia del terreno, favorendo l’individuazione tempestiva di tutte quelle criticità che potrebbero mettere a repentaglio la qualità della coltivazione.

Naturalmente, la coltura in vaso dei lamponi offre l’opportunità di produrre questo frutto anche a casa con una filiera a km 0 che, tra gli altri vantaggi, permette anche di praticare un metodo di crescita capace di seguire le naturali esigenze della pianta: un processo virtuoso, grazie al quale è possibile anche dosare il quantitativo di acqua necessario, con un approccio su misura e dal minimo impatto per il pianeta.

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ultimo aggiornamento: 20 Novembre 2024 9:39

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