Raul Gardini è stato un importante leader di alcuni delle maggiori aziende degli anni Settanta e Ottanta, poi coinvolto nell’inchiesta Mani pulite.
Raul Gardini è stato un importante impreditore e dirigente d’azienda italiano, tragicamente scomparso nel 1993 all’età di sessant’anni dopo essersi sparato alla testa nella sua casa a Milano. Nel corso della sua importante carriera ha contribuito a rendere grande l’azienda Ferruzzi, la Eridania, la Montedison e la Enimont. Andiamo alla scoperta della sua storia e della curiosità sulla sua vita.
Chi era Raul Gardini: la scheda
Nome e cognome: Raul Gardini
Luogo e data di nascita: 7 giugno 1933, Ravenna
Luogo e data della scomparsa: 23 luglio 1993, Milano
Segno zodiacale: Gemelli
Professione: Imprenditore, dirigente
La biografia
Raul Gardini nasce il 7 giugno del 1933 (il suo segno zodiacale sono i Gemelli)a Ravenna in una famiglia molto importante della zona. I genitori possedevano infatti centinaia di ettari di terreno in Emilia-Romagna ed in Veneto mentre i suoi nonni materni gestivano una fonderia di ghisa e bronzo. Il padre, Ivan, si era reso protagonista della bonificazione dell’area paludosa nei pressi di Ravenna.
Si diploma come perito agrario all’Istituto agrario di Cesena e, successivamente, si iscrive alla facoltà dello stesso ambito dell’Università di Bologna. Gardini, però, passa pochi esami e deve attendere il 1987 per laurearsi, quando gli viene conferita la certificazione honoris causa.
Viene trovato morto il 23 luglio del 1993 nella sua casa di Milano: il palazzo Belgioioso. Gardini era al centro di una pesante inchiesta per la morte di Gabriele Cagliari, suo rivale lavorativo. Le indagini hanno determinato che si è trattato di un suicidio: l’imprenditore si è sparato un colpo di pistola alla testa. I dubbi su questa ipotesi non sono mai stati sciolti e qualcuno sostiene che il dirigente possa essere stato vittima di omicidio.
La carriera
La sua carriera lavorativa inizia nell’azienda di Serafino Ferruzzi, impresa che commercia nell’ambito delle materie prime agricole. Nel 1957 Gardini diventa genero del suo capo, sposando la figlia Idina, e porta nuova linfa al rapporto con il suo superiore. Il 10 dicembre del 1979 una tragedia contribuisce a farlo crescere professionalmente: Serafino Ferruzzi muore in un incidente aereo ed i suoi quattro eredi affidano a Gardini la gestione del Gruppo.
Dopo aver preso in mano le redini dell’azienda, l’imprenditore la trasforma profondamente, rendendola un gruppo industriale a tutti gli effetti. La sua strategia si basa su una politiche di sempre nuove acquisizioni. La prima, ed una delle più importanti, avviene tra il 1981 ed il 1986 ed è quella del gruppo Eridania, il principale produttore italiano di zucchero. In contemporanea, inolte, Gardini prende anche il controllo delle azioni di maggioranza di Béghin Say, azienda francese dello stesso ambito, per poi creare la società Eridania-Béghin Say.
Un’altra grande intuizione di Gardini è stata quella di sollecitare il reparto del Centro di ricerca e tecnologia Ferruzzi, la Fertec, a sviluppare prodotti chimici con basso impatto ambientale, producendo etanolo e bioplastiche.
Verso la fine degli anni Ottanta, l’imprenditore decide di puntare sulla produzione e lavorazione della soia, acquisendo l’americana Cpc, la Central Soya e la Leiseur Koipe. Tra il 1985 ed il 1987, Gardini acquista anche la maggioranza della Montedison, azienda principalmente attiva nella chimica e nell’agroalimentare ma anche in molti altri ambiti. Le acquisizioni sono state possibili grazie a continui aumenti di capitale nelle varie società che appartenevano al gruppo negli anni dei primi fondi comuni di investimento.
L’acquisto delle azioni di maggioranza della Montedison diede vita ad un pesante litigio con Enrico Cuccia, dirigente di Mediobanca. Gardini voleva ridisegnare l’azienda, rendendola principlamente un’impresa chimica, portando alla Ferruzzi Finanziaria, il vertice dell’intero gruppo, gli elementi di maggior guadagno: Standa, Fondiaria, il Messaggero e gli immobili di proprietà.
Gardini, successivamente, accettò di dar vita alla fusione delle attività chimiche fra Eni e Montedison: Enimont. Le due società di partenza ritengono il 40% ciascuna del pacchetto azionario mentre, il restante 20% viene conteso dal resto del mercato. Questa fusione, però, si rivela un vero e proprio buco nell’acqua per alcune complicanze finanziarie che costrinsero la famiglia Ferruzzi a chiamarsi fuori. Il 40% in loro possesso viene così venduto ad Eni.
Le inchieste
La rottura fra Eni e Montedison contribuisce al versamento di pesanti tangenti alla politica italiana che, di lì a poco, finiranno al centro di Mani pulite. L’obbiettivo era quello di spingere per la defiscalizzazione delle plusvalenze della Montedison. La vicenda finanziaria della disgregazione di Enimont pesa notevolmente sulle spalle dei contribuenti visto che, nel 1991, vengono addossate ad Eni perdite per mille miliardi e debiti per diecimila miliardi.
La disgregazione di Enimont contribuisce all’uscita di scena di Gardini e ad uno scisma con la famiglia Ferruzzi. L’imprenditore, infatti, lascia i suoi incarichi nel gruppo Ferruzzi-Montedison e mette al suo posto il figlio Ivan Francesco, nonstante avesse solo 21 anni, spostando a Parigi la sede dell’azienda. Il giovane diventa così presidente della Ferruzzi Finanziaria.
La famiglia, però, non accetta le proposte di Gardini e, dopo il divorzio con la moglie Idina, lo spinge ad uscire dalla società. Rimasto solo, viene coinvolto nell’inchiesta Mani pulite ma sostiene che “la situazione finanziaria della Ferruzzi era tutt’altro che compromessa“. Poco tempo dopo, viene trovato morto a Milano.
Il patrimonio
Nel caso di una personalità come quella di Raul Gardini, impegnato in numerosi ambiti e con molte società sotto il suo comando – prima del suo allontanamento dal mondo imprenditoriale -, è difficile definire con certezza il suo intero patrimonio.
Resta possibile, però, reperire alcune informazioni che ne fanno intendere la grandezza. Gardini e la moglie Idina Ferruzzi, ad esempio, divorziarono all’inizio degli anni Novanta per una cifra record vicina ai 503 miliardi di lire, quasi 260 milioni di euro al cambio attuale.
La vita privata
Non si sa moltissimo della vita privata di Raul Gardini ma diventa un volto noto grazie alla sua politica di acquisizione industriale. Nel 1957, come affermato in precedenza, il dirigente sposa Idina Ferruzzi. Dalla loro unione nascono tre figli: Ivan Francesco, Eleonora e Maria Speranza.
La moglie Idina è morta nel 2018, svelando alcuni retroscena sulla sua vita di coppia con Raul Gardini. La donna, dopo la scomparsa dell’ex marito, aveva passato quattro mesi in solitudine in una stanza d’albergo. Successivamente, aveva deciso di prendere l’abito diventando una suora laica carmelitana.
Tre curiosità su Raul Gardini
Dall’età di 12 anni si appassiona allo sport della vela. Nel corso della sua vita gareggia in numerose competizioni e vince importanti trofei, spingendo sempre per la realizzazione di imbarcazioni sempre più all’avanguardia. Tra i trofei vinti c’è il Campionato del Mediterraneo, la Middle Sea Race e la Settimana delle Bocche a Porto Cervo.
Nel 1976 viene costruito il suo primo maxi yacht con un budget dichiarato di 60 milioni di dollari: il Moro di Venezia. Il progetto è di Germàn Frers e la realizzazione del cantiere Carlini di Rimini. Con questa imbarcazione Gardini vince la Channel Race in Inghilterra. Si tratta della prima barca italiana a vincere la Louis Vitton Cup.
La sua Enimont ha sponsorizzato la Libertas Livorno, squadra di basket, e la Ferrari 640 F1 in Formula 1.